La crisi giapponese degli anni'90 è stata caratterizzata dalla presenza delle zombie corporations; negli USA, assistiamo al fenomeno degli "zombie households", ossia delle famiglie ridotte a zombie da un malinteso "supporto pubblico" .
Le zombie corporations erano le aziende insolventi tenute a galla da prestiti di favore del sistema bancario, generosamente sussidiato tramite tassi a zero. Il supporto ad aziende decotte ha ritardato la ristrutturazione del sistema, continuato ad affondare in aziende senza speranza risorse scarse come credito e lavoratori abili, che sarebbero stati meglio impiegati dalle aziende sane; le aziende profittevoli ed i settori all'avanguardia sono stati invece costretti invece a subire la concorrenza degli zombie, di fatto sussidiati dl governo tramite le banche, oltre che a subire l'onta di pagare tasse impiegate per favorire i propri stessi concorrenti. L'Italia ha subito una dinamica analoga negli anni'70 , quando ingenti risorse pubbliche vennero investite nel salvataggio di aziende decotte e nella creazione di un impero economico parastatale mantenuto a spese delle aziende sane e delle tasche del contribuente.
Il rifiuto di accettare la realtà economica e la necessità di lasciar fallire chi ha sbagliato, ripulendo il sistema, rischia di gettare le famiglie USA in un circolo vizioso analogo a quello del settore aziendale giapponese. Annaly Capital Management evidenzia come i dati che evidenziano lo stress finanziario delle famiglie americane siano fuori da ogni norma storica. I livelli d'indebitamento sono stati eccessivi e il mercato del lavoro e quello immobiliare sono cambiati in maniera drastica; l'eccesso di debito, non può che essere eliminato tramite una politica che accetti un elevato grado di ristrutturazione del debito, anche tramite bancarotte personali delle famiglie che hanno imprudentemente impiegato le proprie abitazioni come "bancomat" per troppo tempo. In questo momento, il debito immobiliare sta inceppando anche uno dei grandi meccanismi di aggiustamento della forza lavoro negli USA, ossia la mobilità interna. Chi potrebbe trovare lavoro in un altro stato spesso non può trasferirsi: la propria casa vale meno dei debiti dovuti su di essa, mentre le case nello stato di destinazione sono spesso troppo care, a causa degli incentivi governativi che gonfiano sia la domanda che, soprattutto, le aspettative dei proprietari attuali, con il risultato di ridurre lo stock offerto.
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