Dopo trent'anni di lotta antisistema, ex-comunisti, ex-sessantottini ed epigoni della sinistra estrema continuano a scagliarsi contro questa "zozza società". Li sentiamo sbraitare, da quotidiani e telegiornali, da cattedre e scranni, bava alla bocca contro i mali d'Italia, che soltanto loro sarebbero in grado di denunciare e di sanare.
Sembra quasi non si vogliano rendere conto che adesso sono loro a dirigerla, questa zozza società: un raduno di reduci di Lotta Continua sembrerebbe un convegno fra editori, dato l'elevatissimo numero di tali reduci o simpatizzanti in posizione di primo piano nei media italioti; ex-terroristi e loro strenui sostenitori siedono in Parlamento e nelle commissioni governative.
Quasi superfluo parlare del campo educativo e culturale in senso stretto: fu addirittura il PCI che negli anni'50, non potendo impadronirsi nel potere con l'aiuto dell'Armata Rossa, impiegò il munifico appoggio sovietico per ottenere l'egemonia culturale sulla nazione e quindi, in prospettiva, il potere sulle menti della generazione successiva; la DC lasciò fare volentieri, dopo la scomparsa di De Gasperi, perché ai suoi vertici sedevano socialisti convinti dell'inevitabile scomparsa del capitalismo e della libertà. Quello cui assistiamo ora è solo l'epilogo, ironicamente consumato anche da chi allora contestava persino il PCI per il suo imborghesimento.
Un amico blogger l'ha definita la coerenza degli incoerenti e la definizione cala a pennello. Il principio al quale gli orfani di Mao e Pol Pot adeguano la propria condotta è inconfessabile, quindi risulta più semplice passare per incoerenti: sono incapaci di prendersi le proprie responsabilità, terrorizzati dall'idea che "gli altri" avessero da sempre ragione, che la "rivoluzione" fosse un errore madornale, una tragedia; i più intelligenti, i meglio integrati, poi, hanno capito che se smettessero di abbaiare contro nemico, ormai morto e sconfitto, d'indicare al popolino le "forze oscure della reazione"come se fossero streghe da bruciare, il volgo potrebbe accorgersi che i nuovi padroni sono loro, e quindi, per coerenza con le teorie collettiviste che propugnano, che loro adesso è la colpa di tale sfracello.
Per fortuna di lorsignori, sono quasi riusciti ad eliminare il concetto stesso di responsabilità personale, minando alla base la società italiana, ma riuscendo cosi' ad evitarne la condanna. Poco innovativi anche in questo: non sarebbero la prima élite a scampare le proprie colpe, a costo di condannare a morte la società ove detengono il potere.
Saranno i nostri becchini, ma noi continueremo a dare la colpa ai "padroni".
Technorati Tags: Italia, Egemonia_culturale, Comunisti
Sembra quasi non si vogliano rendere conto che adesso sono loro a dirigerla, questa zozza società: un raduno di reduci di Lotta Continua sembrerebbe un convegno fra editori, dato l'elevatissimo numero di tali reduci o simpatizzanti in posizione di primo piano nei media italioti; ex-terroristi e loro strenui sostenitori siedono in Parlamento e nelle commissioni governative.
Quasi superfluo parlare del campo educativo e culturale in senso stretto: fu addirittura il PCI che negli anni'50, non potendo impadronirsi nel potere con l'aiuto dell'Armata Rossa, impiegò il munifico appoggio sovietico per ottenere l'egemonia culturale sulla nazione e quindi, in prospettiva, il potere sulle menti della generazione successiva; la DC lasciò fare volentieri, dopo la scomparsa di De Gasperi, perché ai suoi vertici sedevano socialisti convinti dell'inevitabile scomparsa del capitalismo e della libertà. Quello cui assistiamo ora è solo l'epilogo, ironicamente consumato anche da chi allora contestava persino il PCI per il suo imborghesimento.
Un amico blogger l'ha definita la coerenza degli incoerenti e la definizione cala a pennello. Il principio al quale gli orfani di Mao e Pol Pot adeguano la propria condotta è inconfessabile, quindi risulta più semplice passare per incoerenti: sono incapaci di prendersi le proprie responsabilità, terrorizzati dall'idea che "gli altri" avessero da sempre ragione, che la "rivoluzione" fosse un errore madornale, una tragedia; i più intelligenti, i meglio integrati, poi, hanno capito che se smettessero di abbaiare contro nemico, ormai morto e sconfitto, d'indicare al popolino le "forze oscure della reazione"come se fossero streghe da bruciare, il volgo potrebbe accorgersi che i nuovi padroni sono loro, e quindi, per coerenza con le teorie collettiviste che propugnano, che loro adesso è la colpa di tale sfracello.
Per fortuna di lorsignori, sono quasi riusciti ad eliminare il concetto stesso di responsabilità personale, minando alla base la società italiana, ma riuscendo cosi' ad evitarne la condanna. Poco innovativi anche in questo: non sarebbero la prima élite a scampare le proprie colpe, a costo di condannare a morte la società ove detengono il potere.
Saranno i nostri becchini, ma noi continueremo a dare la colpa ai "padroni".
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