La tribù indiana dei Seminole, le cui guerre con gli USA portarono alla celebrità il presidente Andrew Jackson, ha comprato l'Hard Rock Café, uno dei simboli della diffusione della cultura pop "Made in USA".
Il commento nel titolo è stata una tentazione troppo forte: si tratta di una ironia della cronaca che soddisfa i cultori del politicamente corretto. La realtà è diversa e ben più prosaica.
La catena era già di proprietà di una società non americana: la britannica Rank Group.
I ristoranti Hard Rock Cafe' hanno perso da tempo la patina di novità e sembrano essere almeno parzialmente passati di moda, dal punto di vista del successo commerciale (i caffe' dallo stesso nome, al contrario, reggono ancora bene), ma la diversificazione nel business dei casino ha invece avuto successo.
L'interesse dei Seminole (circa 12mila persone) deriva proprio dai casino': i due hotel-case da gioco di HR in Florida sembrano essere decisamente redditizi, soprattutto se gestiti da loro. La tribù infatti infatti è divenuta una delle potenze del gioco d'azzardo in Florida, approfittando di una interpretazione estensiva del trattato del 1923 con il Governo americano.
Dal 1979 l'attività principale della tribù e' la gestisce di casino e rivendite di tabacco: godendo di una forma di extraterritorialità, non e' sottoposta alle leggi della Florida sul gioco d'azzardo e sulla tassazione del tabacco e delle scommesse.
Non mancano le polemiche: per finanziare i propri investimenti, i Seminole hanno emesso 415 milioni di dollari in obbligazioni che sostengono essere esente da tassazione, mentre il Fisco americano ha aperto un'inchiesta, sostenendo che si tratterebbe di evasione fiscale. La tribù e' inoltre in causa con Donald Trump e Cordish, un altro gestore di case da gioco, oltre ad essere impantanata in una controversia con lo Stato della Florida a seguito dei tentativi di aprire delle sale da gioco in stile Las Vegas.
Il commento nel titolo è stata una tentazione troppo forte: si tratta di una ironia della cronaca che soddisfa i cultori del politicamente corretto. La realtà è diversa e ben più prosaica.
La catena era già di proprietà di una società non americana: la britannica Rank Group.
I ristoranti Hard Rock Cafe' hanno perso da tempo la patina di novità e sembrano essere almeno parzialmente passati di moda, dal punto di vista del successo commerciale (i caffe' dallo stesso nome, al contrario, reggono ancora bene), ma la diversificazione nel business dei casino ha invece avuto successo.
L'interesse dei Seminole (circa 12mila persone) deriva proprio dai casino': i due hotel-case da gioco di HR in Florida sembrano essere decisamente redditizi, soprattutto se gestiti da loro. La tribù infatti infatti è divenuta una delle potenze del gioco d'azzardo in Florida, approfittando di una interpretazione estensiva del trattato del 1923 con il Governo americano.
Dal 1979 l'attività principale della tribù e' la gestisce di casino e rivendite di tabacco: godendo di una forma di extraterritorialità, non e' sottoposta alle leggi della Florida sul gioco d'azzardo e sulla tassazione del tabacco e delle scommesse.
Non mancano le polemiche: per finanziare i propri investimenti, i Seminole hanno emesso 415 milioni di dollari in obbligazioni che sostengono essere esente da tassazione, mentre il Fisco americano ha aperto un'inchiesta, sostenendo che si tratterebbe di evasione fiscale. La tribù e' inoltre in causa con Donald Trump e Cordish, un altro gestore di case da gioco, oltre ad essere impantanata in una controversia con lo Stato della Florida a seguito dei tentativi di aprire delle sale da gioco in stile Las Vegas.
In sintesi, il grande simbolo americano non era piu' grande, ne' americano ed e' stato acquistato da qualcuno che sembra aver compreso anche troppo bene come sfruttare alcuni aspetti dell'American Way of Life, elusione fiscale inclusa.
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