venerdì, dicembre 22, 2006

Niente nausea per un Calvario. Welby ed i PACS, riflettere per non perdersi.

Cerco di dare un senso a quello che leggo sulla vicenda umana di Piergiorgio Welby, ma ci riesco a fatica.
Verissimo, è fastidiosa la manipolazione insita nel desiderio di trasformare una vicenda privata in un pubblico calvario. Sicuramente è stata portata avanti da un soggetto politico che sempre più da' prova di essere l'ennesima Chiesa laica (PCI docet), contrapposta a quella cattolica più nella minuzia del dogma che nella effettiva assenza di una visione teleologica del mondo, di una separazione obbligatoria fra mezzi e fini.

Eppure questo giustifica certe levate di scudi? Giustifica la discesa allo stesso livello del giustizialismo più becero, l'invocazione del carcere contro "assassini" che al momento non sono neppure comparsi di fronte ad un Tribunale? Possiamo davvero parlare di nausea, possiamo accostare il caso Welby a pedofilia e pena di morte?

Non credo. Non quando è il malato stesso ad accettare, consapevolmente, questo calvario, pur di poter scuotere l'indifferenza d'Italia; non quando la propria volontà è così chiaramente espressa; non quando l'intera vicenda tocca ciò che di più sacro ed inviolabile esiste, ossia il rapporto di un individuo il proprio corpo, che non dovrebbe essere mai lasciato all'interferenza della coercizione statale, come, al contrario, è stato fatto nell'ordinamento giuridico italiano. Dobbiamo concedere almeno il beneficio del dubbio.

L'importante sarebbe cercare d'imparare qualcosa da questa vicenda, qualcosa che possa ampliare la responsabile libertà di ognuno. Purtroppo, stiamo imparando soltanto come insultarci meglio a vicenda, esattamente come nel caso dei PACS. Forse perché continuiamo a ragionare secondo gli schemi imposti da una cultura collettivista, quando abbiamo bisogno di soluzioni individualiste e liberali.


Si riparla di testamento biologico, come si è riparlato di PACS. Speriamo che il dibattito diventi costruttivo e possa ripartire, almeno all'interno del centrodestra, su linee davvero liberali, ma vi spero poco. La classe politica che in teoria dovrebbe rappresentare la maggioranza d'Italia contraria alla Sinistra, invece di darsi alle crisi isteriche, avrebbe potuto da lungo tempo appoggiare una antica soluzione liberale: il recupero della libertà di testare, di disporre della propria vita, libertà e proprietà come meglio si crede, lasciando alla pressione sociale ed alle corti di regolare nella pratica gli equilibri del vivere. Testamento biologico, testamento convenzionale libero dalla legittima, salvo che per i figli, eliminazione dei sussidi statali che non possano automaticamente trasferibili, abolizione delle norme che limitano la responsabilità personale derivante da tutte queste scelte. Una proposta finalmente forte ed innovativa, in grado forse di sfilare alla sinistra l'arma della troppo facile ed ingannevole dicotomia reazione/progresso e di permettere a tutti una serena convivenza (con l'eccezione dei cultori dell'egemonia, di cui sopra), una proposta di cui si è sentita, talvolta, una timida eco, cui purtroppo non ha mai fatto seguito una presa di posizione ufficiale.

Invece, si sta già dando per persa la battaglia culturale, con il risultato di perdere quella politica. Come già accaduto sui PACS, invece, ci si rinchiude in un diniego, senza proporre nè immaginare alternative che non scimmiottino le solite, becere
soluzioni collettivistiche tanto popolari a sinistra. Il risultato è che forse per questa volta si fermeranno le ruspe dirette alla demolizione del nostro stile di vita, ma senza alternative credibili si tratterà di una mera tregua nella marcia verso il "loro" Mondo Perfetto.

Prima o poi, l'avranno vinta loro: una leggina qua per questa o quella minoranza, un piccolo privilegio la', una minuscola fetta d'arbitrio e sopruso per tutti su tutti, che ci renderà ancora un po' più schiavi di una delle peggiori classe politica d'Europa ed ancora un pochino più Diliberti nel cervello.

Probabilmente, può andar bene agli illusi dalle sirene "libberalsocialiste" della Rosa nel Pugno. A me, sembrerebbe la morte della civiltà moderna, liberale, il rientro alla barbarie delle società chiuse.





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