lunedì, giugno 15, 2009

"Gabbie" salariali: da Martino un antidoto alla neolingua

Antonio Martino spiega perché bisogna andare ben oltre le cosiddette "Gabbie salariali" - un termine da abolir:

"E’ la ricchezza del paese a determinare il salario non viceversa; questo vale per nazioni diverse come per le varie regioni di uno stesso paese.

Imporre per un dato tipo di lavoro la medesima retribuzione in tutte le regioni del paese è sbagliato perché ciò che è sostenibile ed adeguato in una zona ricca può non esserlo in una meno fortunata ed il nobile proposito si remunerare allo stesso modo tutti i lavoratori di un certo tipo finisce col determinare disoccupazione nelle zone povere. Le imprese di quelle regioni, non essendo in grado di corrispondere quel salario si astengono dall’assumere: è questa una delle ragioni per cui il tasso di disoccupazione è più alto nell’Italia meridionale che non in quella settentrionale.

La soluzione migliore sarebbe anche la più semplice: garantire una effettiva libertà di contrattazione salariale in tutto il Paese: la remunerazione adottata dovrebbe essere determinata dall’unico criterio compatibile con le regole di una società libera: l’accordo fra le due parti, datore e lavoratore. Se entrambi convengono che una data remunerazione è conveniente non si vede perché qualcun altro dovrebbe avere titolo ad impedire loro di accordarsi."


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