martedì, dicembre 06, 2005

Pensioni - Un buon piano Inglese, un ottimo piano italiano

Dovremmo leggere piu' spesso l'Economist e magari tutta la rivista: dubbie "inchieste speciali" a parte, ci sono spunti di altissima qualita'. Ad esempio, questo editoriale sul lavoro della Commissione Turner ( questo articolo contiene maggiori dettagli sul dibattito tecnico e politico -richiede abbonamento) . Gli inglesi hanno gia' un sistema migliore del nostro. Ora pensano di migliorarlo con alcune semplici proposte, che dovremmo considerare seriamente anche noi.

Anzi, due di queste proposte dsono gia' state trattate dal nostro "immobile" governo:
  1. Aumentare le pensioni minime - qualcuno l'ha fatto nel 2001
  2. Elevare l'eta' pensionabile, ricavata dalle tabelle attuariali di un secolo fa. Anche questa suona gia' sentita. Anche se e' poi mancato il coraggio
  3. Introdurre un sistema di contribuzione mista fra dipendenti e datori di lavoro, mutuato dal "kiwisaver" neozelandese e direto a creare "conti pensionistici" in cui il dipendente abbia liberta' di scelta sul gestore dei propri risparmi . E' simile alla legislazione sui nostri fondi pensione, salvo la nostra idea di affidarne la gestione solo ad un codominio collusivo fra sindacati e industriali (buona pensione al Sin.Pa. , compagno Maroni) .
Incredibile: in Itlaia stiamo seguendo le ottime proposte della commissione turner, elogiate in maniera sperticata dal'Economist , ma nessuno se n'e' accorto?
COmplimenti all' Economist e ai compagni che gli fanno da corrispondenti in Italia. Ma soprttutto, complimenti al nostro Governo, un bello ZERO in comunicazione!

Purtroppo, nel RegnoUnito queste proposte finiscono dibattute in una commissione di alto livello sicentifico e politico.
In Italia invece finiscono nelle mani di pierre da billionaire, sindacalisti avidi e politicanti con ben altro da fare, col risultato che vediamo: da loro, una proposta organica. Da noi, gli stessi elementi per un'ottima riforma finiscono trotalmente incompresi e successivamente pervertiti sulla stampa, grazie a dei media gonfi di pregiudizi, un sindacato piu' impegnato ad aiutare gli "amici degli amici" invece di dedicarsi al "core business" di difendere i lavoratori ed una classe politica gonfia di boria quanto totalmente disinteressata ad iniziative non demagogiche.



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