martedì, febbraio 06, 2007

Adesso bestemmio

No. Queste cose, molto semplicemente, non si possono dire. Perché sono peggio di un crimine: sono un errore. Un errore sul piano umano e su quello politico: una coalizione che perde per 27mila voti sostiene che una frazione della società italiana, della consistenza di un piccolo partito politico, vada esiliata in un'area politica aliena. Bella pirlata. Applausi.

Lascio la parola a qualcuno che la sa usare meglio di me: DAW e Daniele Priori:

[...]
Nel centrodestra i gay sono meno che nel centrosinistra o forse, semplicemente, meno visibili perché meno assidui ai gay pride, più attaccati a quegli ideali e a quei valori di destra come la famiglia e il rispetto di un certo pudore nel porsi di cui, invece, Lei magari ci immagina privi.
[...]
Non basta più, evidentemente, essere cittadini liberi che vogliono restare liberi, come Lei stesso affermava nel 1994. Che tristezza profonda, signor Presidente, vivere in un Paese in cui quasi si deve essere discriminati se si vuole essere accettati. Noi, questa esigua minoranza, molto meno della metà di niente, molto più che innamorati, inebriati addirittura di quell’ideale splendente che è la Libertà non smetteremo un istante di credere e lottare dalla parte giusta: il centrodestra
[...]
Così, caro Presidente, prima di assistere all’aborto legislativo che si preannuncia sarà la proposta del centrosinistra, prima di dover andare in esilio in quanto cittadini italiani gay discriminati per legge, solleviamo la testa con l’ultimo spunto di orgoglio e anche noi come Veronica chiediamo le sue scuse sentite e, mai come stavolta, motivate. Non permetteremo, infatti, mai a nessuno, signor Presidente, di mettere in dubbio la nostra legittimità, la nostra esistenza né tanto meno le nostre idee.

(qui il testo completo della lettera aperta)

Template Designed by Douglas Bowman - Updated to Beta by: Blogger Team
Modified for 3-Column Layout by Hoctro. Credits: Daryl Lau, Phydeaux3