mercoledì, febbraio 14, 2007

Libertà per Karim Amer

Parte la mobilitazione internazionale in difesa del blogger arabo arrestato in Egitto per aver espresso idee democratiche ed esercitato il diritto alla libertà d'opinione. Leggere i "crimini" per cui è stato incarcerato mi fa venire la pelle d'oca.

LIBERTA' PER KARIM AMER
Il 15 febbraio manifestazioni di solidarietà in varie capitali occidentali . A Roma l'appuntamento è per le 19.00 davanti all'ambasciata egiziana. L'iniziativa ha ricevuto il sostegno, fra gli altri, di Daniele Capezzone, Antonio Martino e Gaetano Quagliariello.

Abdelkareem Nabil Soliman, più noto al popolo di Internet con il nome di Karim Amer, giovane blogger egiziano incarcerato nelle prigioni del paese arabo dal novembre scorso, è il nuovo simbolo della cruciale battaglia per la libertà di parola e di critica democratica nel mondo islamico. Per lui è stata lanciata una campagna di mobilitazione internazionale che il 15 febbraio prossimo registrerà manifestazioni di protesta contemporaneamente in varie capitali occidentali, fra cui Londra, New York, Parigi, Ottawa, Bucarest, Washington Dc e in altre città.

A Roma la manifestazione si terrà, davanti all'ambasciata egiziana, in Via Salaria, 267, a partire dalle ore 19. In Italia l'iniziativa è sostenuta, fra gli altri, da Gaetano Quagliarello, Daniele Capezzone e Antonio Martino che hanno inviato una lettera all'Ambasciata egiziana per chiedere rispetto per la vita e la libertà di Karim.

"Il nostro obiettivo è quello di liberare le donne dalle catene che ostacolano la loro partecipazione alla vita sociale" : è per aver espresso
questo tipo di opinioni, in cui si rivendicano maggiori diritti e più democrazia per le donne e gli uomini mussulmani, che lo studente ventiduenne
Karim si trova in un carcere dal novembre scorso. E’ stato arrestato dopo che, convocato dal Pubblico Ministero di Alessandria d'Egitto per essere
sottoposto a un interrogatorio in merito alle sue convinzioni politiche e religiose, si era rifiutato di ritrattare quanto aveva pubblicato sul suo
blog. A oggi le autorità egiziane gli impediscono di vedere il suo avvocato e i membri della sua famiglia. Le organizzazioni egiziane per la difesa dei
diritti umani temono per la sua sicurezza e affermano che, nella prigione di al-Hadra dove si trova detenuto, la sua vita è in pericolo.

Karim è accusato dei seguenti delitti: diffusione di informazioni e voci sediziose che mettono a repentaglio la pubblica sicurezza; diffamazione del Presidente egiziano; incitamento al rovesciamento del regime per mezzo della propagazione dell'odio e del disprezzo nei suoi confronti; incitamento allo "odio" nei confronti dell'Islam e violazione della serenità della vita pubblica; inopportuna evidenziazione e pubblica diffusione di aspetti che danneggiano la reputazione dell'Egitto.



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