domenica, febbraio 04, 2007

Socialismo in azione: Zimbabwe e Venezuela

Nel 1980 Robert Mugabe veniva eletto Premier dell'ex-Rhodesia, ridenominata Zimbabwe dopo la fine della segregazione razziale. Marxista convinto, si è impegnato fondo in molte delle politiche di "costruzione del socialismo" allora imprescindibili per una Nazione africana "progressista" e che oggi sembrano tornare tanto di moda, ad esempio nel Venezuela di Chavez. Quello che i media nostrani sembrano dimenticare è il risultato di queste politiche: il totale collasso, esattamente come hanno sempre voluto dimenticare quasi ogni teoria o fatto che demolisse l'illusione collettivista nella quale vive la cupola che ci governa.

Esiste la probabilità che le condizioni di vita fossero comparativamente migliori nella Rhodesia del regime razzista bianco piuttosto che nello Zimbabwe di Mugabe. Il regime è di fatto una dittatura che si basa sull'intimidazione e la violenza da parte milizie di partito. Le politiche di nazionalizzazione hanno ridotto un settore dopo l'altro in rottami; la follia dell'esproprio e dell'espulsione degli agricoltori bianchi, negli ultimi anni, ha azzerato l'agricoltura commerciale, rimasto l'unica fonte di valuta pregiata dopo il decadimento del settore minerario; le campagne di persecuzione contro gli oppositori politici si susseguono a ritmo regolare. Lo Zimbabwe si sta letteralmente disintegrando: siamo al paradosso per cui, in uno Stato di polizia, un poliziotto su 10 ha richiesto di potersi dimettere dal servizio; ventitré guardie presidenziali avrebbero aperto il fuoco sul palazzo per protestare contro la riduzione delle razioni . Nonostante le tendenze sempre più autoritarie, l'appoggio di numerosi leader africani, fra cui il Presidente Sudafricano Thabo Mbeki, forse in ricordo dei comuni trascorsi marxisti.

In Venezuela, il Presidente venezuelano Chavez ha appena ricevuto pieni poteri per la realizzazione del socialismo; ossia , una ripetizione della lezione sovietica, europea orientale, africana. Il Venezuela potrebbe essere diretto verso lo stesso disastro? Molto probabilmente non nella stessa misura: il petrolio estratto dalle viscere della Nazione è fonte di reddito quasi indipendente dai disastri combinati in superficie e permette di rimanere in sella al Governo in carica: la spesa pubblica non viene finanziata tassando, anzi è possibile nel breve periodo mantenere una illusione di prosperità finanziando attività economiche fallimentari, ma tenute in piedi dalla pubblica carità - solitamente a costi enormi per l'Erario e costituendo una concorrenza sleale e mortale per le parti sane e non petro-dipendenti dell'ambiente. Ricordiamo però che anche lo Zimbabwe sarebbe in teoria dotato di notevoli risorse naturali, ma questo non ha impedito la discesa agli inferi.

Il risultato delle politiche di Mugabe era abbastanza prevedibile: la confutazione teorica del socialismo è vecchia di un secolo; le prime testimonianze dei risultati pratici dell'applicazione del socialismo, delle degenerazioni, delle tragedie, circolano da decenni; per chi non volesse farsi venire il mal di testa con la saggistica, abbiamo la narrativa: "La rivolta di Atlante" di Ayn Rand descrive, nella sua pars destruens, la meccanica della metastasi del cancro collettivista in una società sana, la sua inarrestabile proprio diffusione a causa delle ottime intenzioni e dell'altruismo degli individui. Come non è stato possibile non vedere? Perché nessuno ne parla, perché sui quotidiani "impegnati" ci sono soltanto i crimini israeliani ed i minimi problemi di ogni governo filo-occidentale, ma nulla delle gesta criminali degi "amici del popolo"?

Dal punto di vista storico, non si tratta purtroppo di una novità: da decenni ormai ogni buon socialista non solo rifiuta i risultati delle confutazioni teoriche del collettivismo, ma dimentica Storia e cronaca, aggrappandosi alle pochissime, fragili eccezioni (socialdemocratiche e molto sui generis) che confermano la regola.

E' quindi sempre utile ricordare come va a finire, quando si discute di "socialismo": l'utopia diventa un inferno, inevitabilmente. Rimane un dubbio: è bello e morale essere informati di ogni problema nelle Nazioni che si stanno aprendo al capitalismo, alla globalizzazione e spesso ad uno spiraglio di libertà. Sarebbe però ancora meglio che i nostri media non si dimenticassero di nazioni come lo Zimbabwe, o che ricordassero quanto peggiori siano in potenza i danni del socialismo e della chiusura collettivista.


Hat Tip: Brad DeLong, Obsidian Wings.
T'back: The Right Nation,Phastidio

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