lunedì, febbraio 05, 2007

Kefiah e Keffiyeh

Kefiah e Keffiyeh sono la stessa parola, pronunciata e traslitterata dall'arabo all'italiano ed all'inglese in modi differenti. Questa è la teoria: in pratica, la kefiah, il tovagliolo in testa ai miliziani palestinesi ed ai geni che li imitano in Occidente, riceve in Italia venerazioni da sacra Sindone, senza la minima riflessione su quanta "Pace" vogliano le bande armate che lanciano razzi su abitazioni civili ed uccidono passanti inermi.
Negli USA, le cose vanno diversamente per la Keffiyeh: persino nella terra del "business is business", appoggiarsi al terrorismo per vendere non è accettabile. Lo ha imparato a sue spese la catena Urban Outfitters, già nota per la scarsa correttezza politica, elemento che che normalmente costituisce un pregio; questa volta, però, ha messo in vendita le sciarpe simbolo del terrorismo palestinese come "sciarpe anti-guerra". Qualcuno forse ha pensato che gli americani fossero pronti al comune sentire dei dhimmi europei?
La reazione è stata molto diversa da quelle italiote: invece di un entusiastico rogo di bandiere israeliane, sono fioccate le lettere di protesta, non tanto per la vendita in se', quanto per la qualificazione della Keffiyeh quale simbolo pacifista. Nel giro di 24 ore il sito Web di Urban Outfitters non aveva più link al controverso accessorio.
Rimane un dubbio: quando mai avremo la gioia di vedere una kefiah fare la stessa fine di una keffiyeh, quando viene spacciata per ciò che non è mai stata?

Hat tip: Pajamas Media

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