Il DRM di Windows Vista ha sinora sollevato soprattutto le proteste non sia (sol)tanto un pericolo per la privacy degli utenti, Bruce Schneier sostiene che l'aspetto principale, invece, sia quello di essere un cavallo di Troia ai danni sia dei produttori di contenuti che di quelli di hardware, televisioni comprese. Potremmo arrivare all'apparente paradosso per cui la libertà di copiare file multimediali verrà difesa dalle Major di Hollywood.
Vista è stato progettato in modo da impedire o degradare seriamente la riproduzione di un file multimediale, nel caso ritenga che l'utente non l'abbia ottenuto regolarmente. Per farlo, Microsoft impone due condizioni: da un lato e' necessario che il file in questione sia compresso in un formato in grado di trasportare anche informazioni riguardo ad una sua eventuale copia o manipolazione e che quindi i produttori di contenuti si adeguino a standard imposti da Microsoft stessa; dall'altro lato, è necessario che i produttori di hardware impostino i propri driver in maniera tale da permettere il blocco dell'apparato nel caso Vista rilevi una violazione del copyright nel file che si desidera riprodurre.
Grosso favore a chi produce contenuti multimediali, blindando le loro entrate? No, per due motivi.
Il primo è che il DRM di Microsoft è stato violato lo stesso giorno in cui è stato presentato al pubblico. Nessun vantaggio, quindi, in temrini di sicurezza delle entrate.
Il secondo: Vista impone ai produttori di contenuti di adeguarsi ad uno standard di fatto proprietario di Microsoft. Si tratta di una copia della strategia con il quale Apple ha spazzato via la forza contrattuale dell'industria musicale: la casa della mela offrì ampia collaborazione con le major per lo sviluppo di un modello di distribuzione digitale dei contenuti, durante la fase iniziale di iTunes; poco dopo, i leader dell'industria musicale scoprirono rapidamente di non essere più in grado di dettare le politiche di prezzo.
Microsoft potrebbe farlo con quella del cinema e della TV. Quello che sembra - e dulcis in fundo, con i produttori di hardware. Se questi ultimi vorranno che le apparecchiature vendute funzionino correttamente su PC dotati di Vista, dovranno adattare
Come è possibile che i colossi dell'intrattenimento siano ciechi a un rischio di questa portata? Non lo sono. EMI ha già annunciato un suo ripensamento al riguardo e Sony ha abbandonato il campo della "protezione" dopo la debacle del 2005; le altre major nel frattempo stanno offrendo ben poca collaborazione a Microsoft, visti i dubbi sulla efficacia del modello di business intorno al DRM e le reazioni inferocite degli utenti al minimo problema. Insomma, la libertà dei cosiddetti "pirati" rischia di essere tutelata grazie ad una schiera di avidi capitalisti?
Vista è stato progettato in modo da impedire o degradare seriamente la riproduzione di un file multimediale, nel caso ritenga che l'utente non l'abbia ottenuto regolarmente. Per farlo, Microsoft impone due condizioni: da un lato e' necessario che il file in questione sia compresso in un formato in grado di trasportare anche informazioni riguardo ad una sua eventuale copia o manipolazione e che quindi i produttori di contenuti si adeguino a standard imposti da Microsoft stessa; dall'altro lato, è necessario che i produttori di hardware impostino i propri driver in maniera tale da permettere il blocco dell'apparato nel caso Vista rilevi una violazione del copyright nel file che si desidera riprodurre.
Grosso favore a chi produce contenuti multimediali, blindando le loro entrate? No, per due motivi.
Il primo è che il DRM di Microsoft è stato violato lo stesso giorno in cui è stato presentato al pubblico. Nessun vantaggio, quindi, in temrini di sicurezza delle entrate.
Il secondo: Vista impone ai produttori di contenuti di adeguarsi ad uno standard di fatto proprietario di Microsoft. Si tratta di una copia della strategia con il quale Apple ha spazzato via la forza contrattuale dell'industria musicale: la casa della mela offrì ampia collaborazione con le major per lo sviluppo di un modello di distribuzione digitale dei contenuti, durante la fase iniziale di iTunes; poco dopo, i leader dell'industria musicale scoprirono rapidamente di non essere più in grado di dettare le politiche di prezzo.
Microsoft potrebbe farlo con quella del cinema e della TV. Quello che sembra - e dulcis in fundo, con i produttori di hardware. Se questi ultimi vorranno che le apparecchiature vendute funzionino correttamente su PC dotati di Vista, dovranno adattare
Come è possibile che i colossi dell'intrattenimento siano ciechi a un rischio di questa portata? Non lo sono. EMI ha già annunciato un suo ripensamento al riguardo e Sony ha abbandonato il campo della "protezione" dopo la debacle del 2005; le altre major nel frattempo stanno offrendo ben poca collaborazione a Microsoft, visti i dubbi sulla efficacia del modello di business intorno al DRM e le reazioni inferocite degli utenti al minimo problema. Insomma, la libertà dei cosiddetti "pirati" rischia di essere tutelata grazie ad una schiera di avidi capitalisti?
Hat tip : boingBoing, Bruce Schneier
tag: Media, Tecnologia, Vista, DRM,Microsoft