giovedì, febbraio 08, 2007

Conoscere per deliberare, o improvvisare per Bersanizzare?

Fra le varie liberalizzazioni "alle vongole", spicca un provvedimento che non si potrebbe neppure definire una liberalizzazione, ma, al contrario, l'imposizione di una regolamentazione aggiuntiva a carico delle banche, per puri scopi demagogici e con tutta probabilità senza alcun vantaggio per i consumatori, come ben spiegano sia la teoria che la pratica.
Stiamo parlando della norma sulla estinzione anticipata dei mutui. Come ben argomenta Phastidio, la norma è inutile: l'eliminazione per legge della penale comporterà semplicemente la necessità di rimodulare i tassi richiesti ai prenditori in modo da potersi rifare di tale rischio. Tale opzione di estinzione anticipata infatti, è già disponibile sul mercato, a pagamento. Azzerarne il costo per legge significa semplicemente costringere chiunque contragga un mutuo ad acquistare tale opzione, pagandone il prezzo tramite un incremento della rata. Ho anzi il sospetto che i margini effettivi per le banche addirittura aumenteranno, come sempre accade quando si mescolano e nascondono componenti di costo. L'unico a trarne vantaggio sarà un Governo a parole impegnatissimo a sostenere di aiutare il consumatore a spese dei produttori, ma che produce poco o nulla nei fatti

Tutta teoria per non voler osannare il Prode Pierluigi, difensore dei poveri, da Viale Stalingrado a Rocca Salimbeni? Per nulla: la migliore confutazione sperimentale alle teorie del ministro arriva direttamente da Oltreoceano.
Negli USA, infatti, è normale l'impiego di una struttura del mutuo che coniuga un tasso fisso molto lungo alla facoltà di rifinanziare (od estinguere) il mutuo in ogni momento: qualcosa di simile all'estinzione anticipata prevista da Bersani.
Il paradiso del mutuatario? Sicuramente sì, volendo osservare l'enorme flessibilità delle strutture proposte e il livello di reddito e di garanzie estremamente basso che viene richiesto da banche e finanziarie in quella nazione. Merito delle clausole di rifinanziamento non certo obbligatorie per legge, fra l'altro? Per nulla, persino volendo credere alla propaganda del Partito Democratico, impegnatissimo a proporre leggi per limitare i tassi applicabili alla clientela, a cominciare da quella meno abbiente, per combattere il fenomeno del "predatory lending", ossia l'usura, da parte dei "subprime lenders", ossia delle finanziarie che prestano o erogano muti anche a individui poveri e sprovvisti di adeguate garanzie.
La modesta opinione del sottoscritto (e non solo la sua) e' che tale fenomeno esista soprattutto nella mente dei politici "progressisti", che preferiscono vedere soltanto le rate incassate dalle banche, senza prendere in considerazione i rischi di prestito a persone dal reddito incerto o ridotto: i tassi di bancarotta nelle fasce più basse del mercato farebbero perdere il sonno ad un qualsiasi banchiere tradizionale. Abbassare per legge il tasso massimo a cui è possibile prestare non porterà ad un calo dei tassi, ma ad una riduzione dei prestiti ai più poveri o meno garantiti.

Abbiamo tuttavia un utile esempio su come non introdurre riforme e della destinazione d'arrivo per la demagogia liberalcomunista. Quello che lascia stupiti è l'ignoranza - simulata, a nostro parere - che il ministro sfoggia nei confronti della teoria quanto della pratica.

Nel frattempo, il boss del buon Bersani continua imperterrito a prenderci per il "Cuneo"



HT: Phastidio, OpinionJournal,Chris

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