I dati raccolti dalla società di consulenza americana sono eclatanti, a prima vista: il 30% dei volumi scambiati sul mercato del reddito fisso americano sarebbero da riportare all'attività degli hedge fund, con punte fino all'85% in alcuni ambiti. Se si considerano gli strumenti derivati e non i titoli veri e propri, la percentuale generale sale al 55%.
Si tratta di uno studio che darebbe ragione a coloro che sostengono che siano tali fondi speculativi a generare instabilità? Non necessariamente.
Analizzando i dati, bisogna innanzitutto notare come il dato si riferisca ai volumi scambiati, ben diverso dal volume di strumenti detenuti. Gran parte degli hedge fund seguono strategie che tendono a modificare il proprio portafoglio di investimenti molto più spesso rispetto agli investitori istituzionali tradizionali e di conseguenza, ad effettuare operazioni molto più frequenti, evidenziando .
In secondo luogo, gli hedge fund stessi garantiscono spesso una funzione essenziale, ossia quella di provvedere liquidità sul mercato, una funzione che beneficia anche gli investitori tradizionali. Molti di essi si concentrano in attività di arbitraggio,nello sfruttare a proprio vantaggio ed eliminare inefficienze temporanee di mercato. Le lamentele sull'aumento di volatilità generato dagli hedge fund significano anche che adesso esiste un mercato funzionante, anche se volatile, per titoli e per assett classes che in precedenza, molto semplicemente, non ne avevano e quindi erano impossibili o quasi da vendere, una volta acquistate.
In terzo luogo e più in generale, molti investitori "tradizionali" stanno a loro volta investendo in hedge fund: questo significa che, invece di operare direttamente sul mercato del reddito fisso, acquistano quote di fondi che a loro volta investono sui mercati. Funzioni e strategie che prima venivano eseguite sempre dai medesimi attori adesso vengono semplicemente svolte da veicoli d'investimento separati e specializzati.
Gli hedge fund, come i fondi di private equity, non sono una moda passeggera od un sistema per truffare l'investitore; sono uno strumento innovativo, spesso impiegato in modo improprio ed anche abusato per fini truffaldini, come qualsiasi innovazione, ma sono qui per restare: si tratta di un altro aspetto della sorta di "rivoluzione industriale" che ha rivoluzionato la finanza negli ultimi decenni, grazie al mutamento tecnologico che ha permesso una nuova divisione e specializzazione del lavoro. Come in ogni industria relativamente giovane ed in espansione, stiamo assistendo ad eccessi di entusiasmo e di capitale a disposizione del settore, che finanzierà anche troppi operatori privi della qualità per sopravvivere nel lungo periodo e interessati soltanto a sfruttare quanto più possibile il momento favorevole. In questo senso, gli attuali problemi del settore sono più un effetto dell'eccesso globale di liquidità, che ha portato a finanziare anche gestori mediocri; più che una delle cause dell'instabilità finanziaria, un sintomo di problemi nati altrove.