E' la conclusione di Benedetto Della Vedova che recensisce il nuovo libro di Alessandro Roncaglia, «Il mito della mano invisibile».
Come non darlig ragione? Il libro di Roncaglia smebra essere un tentativo di portare Adam Smith nel campo dei sostenitori del "mercato sociale" , di una forma blanda di liberal-socialismo (tesi tutt'altro che nuova) e polemizza con un pensiero liberale classico che ricorda da vicino il "fantoccio liberista" di einaudiana memoria (una caricatura che esiste solo nelle menti dei suoi detrattori). Ma persino Roncaglia riconosce che il liberalismo classico e' ben lungi dall'essere un pensiero unico, persino nei paesi anglosassoni. Senza considerare l'Europa continentale, patria della socialdemocrazia realizzata - con i risultati che conosciamo .
"Quale che siano le propensione e le posizioni teoriche di partenza, dunque, difficile non riconoscere che i nostri sistemi socioeconomici sono saldamente guidati da una robusta «mano visibile». E che troppo spesso questa mano sia attenta alla tutela di interessi particolari piuttosto che a quella della libertà di mercato."