domenica, ottobre 16, 2005

una scampagnata da 50 mila persone

Perche' il ANSA.it corteo a Roma contro la direttiva Bolkestein non puo' esser definito in maniera differente. Una Irrilevante ed irritante scampagnata: e' stata bloccata per ore una zona nevralgica del centro di Roma per dar modo a 50 mila persone di ascoltare i deliri di un paio di demagoghi male infromati od in malafede - ho avuto la sfortuna di ascoltarne una parte, purtroppo. Una massa di banalita', inesattezze e rottami ideologici da fare rabbrividire. I manifestanti erano totalmente disinteressati al merito della direttiva - nessuno si e' degnato di fare una pur minima riflessione sull'argomento, altrimenti alcune delle stupidaggini piu' clamorose non sarebbero state accolte da scrosci di applausi.
Un esempio per tutti : la lamentela che nella direttiva non comparisse mai il termine "cittadino" o "cittadinanza", ma invece fosse piena del temrine "consumatore" . COme se ve ne fosser nelle norme attualmente in vigore .
Insomma, in un documento tecnico riguardante la gestione e gli assetti finanziari e proprietari di servizi infrastrutturali, sarebbe necessario inserire disquisizioni sulla natura della cittadinanza.
NOn nmi addentro nelle cretinerie di ordine economico; non mi aspetto che persone intente a sventolare bandiere di Che Guevara ao con magliette inneggianti a macellai di vario tipo si siano mai degnati di pensare un secondo a cio' che proclamano in materia; pensano che Marx lo abbia gia' fatto per tutti loro...

Nessuno di loro si e' chiesto come mai paghiamo troppo care energia e petrolio: odiano le compagnie e l'ENEL, senza ricordarsi chi ha creato l'Enel e echi ha incoraggiato il cartello delle compagnie petroliferE: lo Stato.

E allora, spiegatemi come mantenere i servizi cosiddetti "pubblici" in mano statale possa costituire una soluzione migliore: solo perche' attualmente l'Italiano medio paga l'acqua molto meno di cio' che costa? I sussidi al'acqua vanno bene, perche' nessuno vede chi i paga (sempre noi contribuenti, tramite le tasse).

I tanti Verdi presenti al corteo, infine, avrebbero dovuto pensarci due volte: e' proprio il basissimo costo dell'acqua rispetto al suo valore ed al costo di trasporto e trattamento che incentiva lo spreco, in due modi.
Innanzitutto, la bassa efficienza degli acquedotti porta a sprechi immani sotto forma di perdite: perdite dovute a scarsi investimenti, data la mancanza di risorse a causa dei bassi prezzi; e perdite dovute a mancanza di manutenzione competente, data la struttura burocratica degli enti preposti al servizio.
In secondo luogo, quando qualcosa e' gratis il consumo e' spesso irrazionale; un aumento dei prezzi fornirebbe un incentivo al razionamento molto piu' forte di qualsiasi piagnisteo ambientalista.


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