martedì, gennaio 31, 2006

Facciamo due conti in tasca ad Hamas ops all'ANP

Austin Bay (via Wizbang ) pubblica un articolo in 2 parti sulla vittoria di Hamas e sui suoi effetti economici (Parte I, Parte II). Nella prima parte, si discute del miliardo e rotti di dollari che l'ANP riceve a titoli di aiuti dall'estero e da dove arriva.

Se dovessimo giudicare in base alle dichiarazioni a mezzo stampa, dovremmo pensare che i regimi arabi siano i maggiori finanziatori del neonato "stato fratello"; soprattutto con il petrolio a questi livelli, che ha riempito le casse di molti di essi fino a scoppiare.
Niente di piu' sbagliato: solo 200 milioni vengono contribuiti dagli arabi, il resto arriva dai tanto villipesi occidentali. E allora, come mai sono le tirate antisemite e la vuota magniloquenza mediorientale a guidare le danze, quando non forniscono aiuti?

WizaBang ipotizza tre possibilita':
1) Migliore "PR" da parte dei paesi arabi. In fondo, parlano la stessa linuga e possono attingere a decenni di leggende urbane inventate ad arte.

2) I Palestinesi sono congenitamente incapaci di ammettere che gli Occidentali stiano davvero provando ad aiutarli.

3) I "fratelli" contribuiscono in modi che non vogliono far apparire nell'inventario degli aiuti: ossia, riforniscono i terroristi di armi , munizioni ed addestramento.

Pensiero improvviso: forse i palestinesi stanno DAVVERO dando ascolto a chi li finanzia. Danno ascolto agli occidentali con cui hanno normalmente a che fare: ossia giornalisti e "volontari " ONG ex-sessantottardi, portatori dei vizi della parte piu' deteriore della nostra civilta', fra l'ipocrita ed il semplicemente trinariciuto; ossessivamente antiamericani e antioccidentali, in bilico fra due atavismi, il socialismo e il tribalismo.
La leadership palestinese potrebbe essersi semplicemente adeguata.

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