Fareste a cambio con un dentista alle Bahamas? Si, vero? Ripensateci... il Wall Street Journal riporta l'odissea di due dentisti cubani, detenuti alle Bahamas da 10 mesi (una versione gratuita dell'articolo e' questa).
Il paradosso e' che i due hanno vinto la lotteria per il visto USA riservata ai cubani e quindi, secondo il testo di un accordo firmato da Clinton e Castro, il governo cubano avrebbe avuto l'obbligo di permettere loro di abbandonare legalmente l'isola.
Invece, dopo 3 anni, erano ancora temporaneamente trattenuti a Cuba, con il pretesto che le cure da loro fornite erano "indispensabili"; all'enensimo rifiuto, questa volata a tempo indeterminato, i due hanno cercato di raggingere gli USA su di un'imbarcazione clandestina.
Tralasciamo per un attimo l'assurdita' di un governo che reprime persino la liberta' di movimento ed espatrio, un principio in se' abominevole.
Concentriamoci su un punto ben preciso: due odontoiatri sono essenziali per la vita di innumerevoli cittadini della nazione cubana?
Non credo proprio: stiamo parlando di una nazione il cui ducetto invia migliaia di medici e paramedici in Venezuela, in cambio di dollari e petrolio, di cui Cuba ha bisogno a causa del disastro in cui Castro l'ha ficcata in 50 anni di elirio economico e repressione politica. Ricordiamoci che, nel 1959, Cuba aveva un reddito pro-capite comparabile a quello italiano.
Insomma, i medici a Cuba sono servi della gleba, per non dire di peggio.Cosa ne pensa il compagno Diliberto?
Il paradosso e' che i due hanno vinto la lotteria per il visto USA riservata ai cubani e quindi, secondo il testo di un accordo firmato da Clinton e Castro, il governo cubano avrebbe avuto l'obbligo di permettere loro di abbandonare legalmente l'isola.
Invece, dopo 3 anni, erano ancora temporaneamente trattenuti a Cuba, con il pretesto che le cure da loro fornite erano "indispensabili"; all'enensimo rifiuto, questa volata a tempo indeterminato, i due hanno cercato di raggingere gli USA su di un'imbarcazione clandestina.
Tralasciamo per un attimo l'assurdita' di un governo che reprime persino la liberta' di movimento ed espatrio, un principio in se' abominevole.
Concentriamoci su un punto ben preciso: due odontoiatri sono essenziali per la vita di innumerevoli cittadini della nazione cubana?
Non credo proprio: stiamo parlando di una nazione il cui ducetto invia migliaia di medici e paramedici in Venezuela, in cambio di dollari e petrolio, di cui Cuba ha bisogno a causa del disastro in cui Castro l'ha ficcata in 50 anni di elirio economico e repressione politica. Ricordiamoci che, nel 1959, Cuba aveva un reddito pro-capite comparabile a quello italiano.
Insomma, i medici a Cuba sono servi della gleba, per non dire di peggio.Cosa ne pensa il compagno Diliberto?