martedì, febbraio 14, 2006

Scuola pubblica o privata?

Benedetto Della Vedova parla di scuola, a nome dei Riformatori Liberali:

Il monopolio pubblico e le “mance” per i privati sono due facce della stessa medaglia: sono distorsioni indissolubilmente intrecciate e dipendenti dall’orientamento “antimercato” delle politiche pubbliche.
La bancarotta sociale, finanziaria e culturale della scuola pubblica non dipende da una qualche forma di “privatizzazione” strisciante (la quota di mercato “privato” nel sistema dell’istruzione, se si escludono le scuole per l’infanzia, è intorno al 5%: praticamente nulla). Al contrario, dipende dallo sclerotismo monopolistico di una scuola statale fatta a misura degli insegnanti, più che degli studenti, in cui le remunerazioni dei docenti e il finanziamento degli istituti è una variabile indipendente (per usare il linguaggio sindacalese) dalla qualità dell’istruzione fornita.
La scuola italiana è fra le più costose del mondo- solo in Svizzera e Stati Uniti la spesa per studente è più alta della nostra. I risultati degli studenti italiani sono fra i peggiori d’Europa. I peggiori dopo Grecia e Portogallo. Gli insegnanti in Italia sono una marea: il rapporto fra insegnanti e studenti è quasi il doppio di quello francese, tedesco e inglese nella scuola primaria, del 50% superiore in quella secondaria inferiore, di circa il 20% nella secondaria superiore.
All’inizio degli anni 90 i radicali iniziarono a proporre una alternativa di sistema che, con i buoni scuola e i buoni sanità, assegnasse direttamente ai cittadini e alle famiglie il potere di spesa derivante dalla contribuzione obbligatoria e introducesse, per questa via, positivi elementi di concorrenza, creando, anche in questi servizi pubblici, un mercato che oggi, a tutta evidenza, non c’è. Si alzò, da sinistra, un fuoco di sbarramento demagogico contro il “massacro sociale” annunciato. Ma da quelle proposte occorre ripartire.


JimMomo, in un post piu' lungo ed analitico, articola sullo stesso tema, affrontando in maniera chiara il problema dei buoni scuola (che NON sono un onere aggintivo e per lo Stato e quindi non sono certo anticostituzionali). JimMomo non e' cattolico, non e' neppure di centrodestra: e' un valoroso rosapugnato laico miscredente anticlericale :-)

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