martedì, marzo 28, 2006

Google lobbista

Google si e' sempre beata della propria immagine di outsider. Adesso, invece, Google ha asusnto dei lobbisti a Washington.
Esiste sempr ela possibilita' di difendere la propria azione come morale in quanto esclusivamente difensiva, ovviamente: se l'imprenditore non statalista ne' parassitario non ha dei lobbisti, gli limprenditori che ne hanno avranno un vantaggio ingiusto anche se sono inefficienti. Per i pochi che hanno letto "Atlas Shrugged" di Ayn Rand, la parabola di Hank Rearden dovrebbe chiarire i motivi per cui questo discorso e' estremamente pericoloso. Per gli altri, ricordo che esistono due rischi: il primo e' quello di essere abbindolato dal proprio lobbista; il secondo, di arrivare a dipendere dal Leviatano anziche' dalla propria mente, per il successo competitivo.
E per chi non avesse remore morali od un orizzonte temporale molto ridotto, ricordo che al Leviatano statale si appica il vechcio proverbio russo "Quando dividi una socdella di zuppa col diavolo, usa un cucchiaio lungo". Fare lobbying somiglia a volte all'impiego di un cucchiaino da caffe' .

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