sabato, marzo 11, 2006

Il Corriere è un' arma spuntata. Ma possiamo averne di migliori?

Dietro le linee nemiche riporta un articolo del Giornale e si chiede se Il Corriere sia un' arma spuntata.
La reazione iniziale alla scelta di Mieli e' stata, almeno in alcune zone di Milano, quella di una fuga di circa il 20 % dei lettori, con parallelo aumento dei giornali "moderati".
AL di la' dell'opinione sul gesto (positiva, nel mio caso) , credo che s'impongano due riflessioni possibli; provo ad esporle, da avido lettore non appartenente alla cerchia degli addetti ai lavori e quindi probabilmente privo di alcune informazioni.
la prima e' una certa delusione per il numero ridotto di defezioni: soltanto il venti per cento, il primo giorno? Contiamo che in ogni caso esiste una tendenza all'inerzia, vero; ma tale tendenza all'inerzia si manifesta anche sui "disertori", che in parte reintreranno, attirati dai supersititi nioderati e dai loro commentatori preferiti, al di la' delle pagine della politica.

La seconda, piu' importante: quale quotidiano del centrodestra potrebbe sostituire il Corriere, al di la' della scelta partigiana? Quale di essi e' in grado di offrire lo stesso livello qualitativo a tutto tondo?
I candidati sarebbero Il Giornale e Libero; Il Foglio e l'Indipendente non sono "quotidiani generalisti" e quindi, per un certo numero di lettori, riempirebbero solo parzialmente il vuoto lasciato dal Corrierino (sebbene credo rappresentino probabilmente il futuro della carta stampata di respiro nazionale).

Il Giornale di Montanelli avrebbe potuto essere una valida alternativa; non sono sicuro che lo sia l'attuale stampa di centrodestra, per motivi differenti fra le due testate maggiori.

In estrema sintesi:Lobero e' troppo becero, il Giornale soffre l'appiattimento su Forza Italia.
Libero, che leggo sempre con immenso divertimento, e' un quotidiano che si puo' definire in molti modi, ma "moderato" non credo sia uno di questi; da Vittorio Feltri in giu', la chiarezza ed il vigore nel difendere le proprie posizioni hanno sempre fatto premio sulla moderazione e la ricerca del consenso, in ogni parte del quotidiano (giu' giu' fino alla critica televisiva). Non credo che lo stile e le opinioni di Libero, per quanto probabilmente viste con una certa simpatia dai lettori moderati, possano indurre tali lettori a farne il proprio quotidiano, anche se da parte mia ne sarei soltanto felice.

Quanto al Giornale, ha il vantagigo di un posizionamento piu' moderato e di maggiori risorse da dedicare alla parte non squisitamente politico-culturale; quindi, in teoria maggiormente appetibile al nostro ipotetico Sciur Brambilla. Tuttavia, la sensazione che il Giornale sia un organo di partito e' talvolta opprimente. Lo so che anche Repubblica e' un orgnao di partito, addirittura e' un partito a se' ed il Corsera e' schierato; ma dubito che i lettori del Corsera vogliano leggere una "Repubblica" di destra.

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