giovedì, luglio 13, 2006

Cresson, ovvero l'Europa dell banane

FIno al 9 Aprile abbondavano coloro che definivano il passato governo italiano come degno di una "Repubblica delle Banane", comparandolo talvolta all'imparzialita' tecnocratica delle istituzioni europee, soprattutto nell'era Prodi a Bruxelles. 

Il caso di Edith Cresson  dovrebbe far riflettere sui rischi di un simile atteggiamento, perche' evidenzia come l'euroburocrazia condoni volentieri pratiche di robusto sapore sudamericano.. La corte di Giustizia Europea ha concluso il procedimento a suo carico  dichiarando che l'ex-commissario europeo per la ricerca e l'educazione ha effettivamente assunto il proprio dentista come "scienziato in visita" , pagandolo 150mila  euro. Questo ed altri casi di abuso del denaro dei contribuenti durante gli anni '90 avevano portato nel 1999 ad un rapoprto ufficiale nel quale si dichiarava che era difficile trovare qualcuno all'intenro della Commissione  che avesse un minimo di senso di responsaiblita'.  La Commissione guidata da Jacques Santer fu obbligata alle dimissioni in massa.

Nel 2004, 5 anni dopo il fatto, non e' piu' stato possibile sostenere la pressione di una pubblica opinone sino ad allora bollata come "euroscettica" e la Commissione si e' decisa a portare il caso di fronte alla Corte Europea.
La quale , pur avendo trovato le prove e quindi di fatto accertando la colpevolezza della Cresson, si e' rifiutata di comminare alcuna penalita' all'ex-commissario. Esatto. Almeno Berlusconi ha dovuto modificare parte della legislazione per ottenere cio' che desiderava; la signora Cresson l'ha ottenuto per pura appartenenza alla casta degli eletti.

Si parla spesso dei cosidetti euroscettici come di trogloditi o di nazionalisti xenofobi. In realta', esistono molti sinceri europeisti che condividono l'obiettivo della "ever closer union", ma dissentono dal metodo adottato dalle attuali elites:  la replica della costruzione di uno Stato nazionale centralista con  le modalita' burocratiche  e centraliste  perseguite dalla Commissione europea. Lo stesso obbiettivo si potrebbe ottenere tramite  soluzioni maggiormente basate sulla deregolamentazione e l'abbattimento delle barriere fra Stati, mantenendo al minimo la costruzione di un ulteriore livello di governo; in parte questo atteggiamento nasce da un sano timore della naturale tendenza alla corruzione, tendenza  che alligna in apparati burocratici poco trasparenti e lontani dai cittadini.
Comportamenti come questo non sono certo il modo migliore per dimostrare le virtu' ed i vantaggi delle istituzioni europee. Il caso Cresson sembra dare ragione ai veri euroscettici, che possono accostare  il sogno di una Europa Unita alla realta' di una cricca di potere che si ritiene al di sopra delle regole  che si pretende dìimporre al resto dei propri concittadini.

(PS: anche  Wsj affronta oggi l'argomento)


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