mercoledì, luglio 19, 2006

Mercato unico: la Nuova Europa e' piu' avanti della Vecchia

Vi e' la percezione che i Paesi d'ingresso recente nell'Unione Europea siano meno ligi all'applicazione dei regolamenti e delle direttive emanate dall'Unione Europea.
Tralasciamo un fatto importante, che alcuni di essi (l'Estonia, per fare un esempio) hanno dovuto paradossalmente aumentare regolamentazioni e barriere tariffarie per entrare nell'Unione; sarebbe quindi comprensibile vedere tali nazioni applicare svogliatamente l'acquis comunitario.

Invece, la "sorpresa" arriva dalle dichiarazioni del Commissario UE Charlie McCreevy: per quanto riguarda il recepimento l'applicazione delle normative sul Mercato Unico (1992, non 2006), i 10 nuovi membri sono in media avanti rispetto alle nazioni "storiche".

Sorpresa ridotta, per ogni liberale europeo: troppi fra i governi europei sono in prima fila per spartirsi il bottino della CAP o per dare sfogo alle ansie di regolamentazione tipiche di ogni governo socialista, bianco o rosso che sia, ma si guardano bene dall'applicare qualsiasi norma possa ridurre anche in minima parte l'influenza dello Stato e dei suoi protetti sui territori che governano. Il Mercato Unico, il vero trionfo e la vera ragione del relativo successo dell'Unione sinora, non sembra essere una priorita', se non in senso retorico, non piu' sicuramente dell'espansione dei poteri statali in nome dell'Europa.

Update: i socialdemocratici della Nuova e Vecchia Europa possono stare tranquilli: la ioggi aid sussidi sussidi e' gia' cominciata ed i governi dei nuovi membri si stanno gia' impegnando a spacciarne in abbondanza


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