Da Serravalle Pistoiese, Epifani declama: "Fedeltà al programma oppure ognuno per la sua strada". Ovviamente Epifani intendeva parlare della parte pauperistica e demagogica del programma delll'Ulivo: il giornalaccio linkato non riporta altre parole di Epifani, quelle in cui chiede espressamente d'innalzare le tasse ai "ricchi" , tutti evasori salvo prova contraria.
Mi piacerebbe conoscere l'opinione di coloro che ad Aprile tranquillizzavano gli elettori indecisi, ma timorosi di una sinistra statalista, no-global, forcaiola con i produttori e permissiva con disobbedienti delinquenti. Coloro che sostenevano una conversione giavazziana degli "azionisti di maggioranza" della coalizione sinistra, affermando che la sinistra radicale avrebbe abbaiato ma non morso? Che Bertinotti, Diliberto e compagni erano soltanto folklore,che ormai certe invidie sociali, certe ignoranze fossero state finalmente superate, come in ogni nazione civilizzata?
Eccoli serviti: il rappresentante della CGIL, forse il maggior centro di potere a sinistra, fornisce una sponda a Diliberto e alla sinistra radicale in incognito fra i Verdi, che minacciano di "dissociarsi" dal provvedimento, come Prc (bella prova di serieta' al Governo) e che ora hanno un alleato decisivo, ancorche' mendace:
Mi piacerebbe conoscere l'opinione di coloro che ad Aprile tranquillizzavano gli elettori indecisi, ma timorosi di una sinistra statalista, no-global, forcaiola con i produttori e permissiva con disobbedienti delinquenti. Coloro che sostenevano una conversione giavazziana degli "azionisti di maggioranza" della coalizione sinistra, affermando che la sinistra radicale avrebbe abbaiato ma non morso? Che Bertinotti, Diliberto e compagni erano soltanto folklore,che ormai certe invidie sociali, certe ignoranze fossero state finalmente superate, come in ogni nazione civilizzata?
Eccoli serviti: il rappresentante della CGIL, forse il maggior centro di potere a sinistra, fornisce una sponda a Diliberto e alla sinistra radicale in incognito fra i Verdi, che minacciano di "dissociarsi" dal provvedimento, come Prc (bella prova di serieta' al Governo) e che ora hanno un alleato decisivo, ancorche' mendace:
"Chiedo però al governo - dice Epifani- la stessa responsabilità, lo stesso rigore di cui il sindacato si fa carico, questa è una sfida difficile ma non lo è per una sola parte".Di quali responsabilita' vaneggia Epifani? La responsabilita' di aver contribuito ad affondare i conti pubblici, scatricandovi i mostruosi deficit di un sistema di provvidenze che costituisce un clamoroso furto ai danni del contribuente, ma che viene comunque difeso a spada tratta? Il rigore di chi difende ogni posto di lavoro come se fosse una rendita od un feudo da ancien regime, un diritto patrimoniale? Il rigore nell'aggrapparsi con le unghie e coi denti al passato, con l'effetto, ben previsto, ma ignorato dagli ideologi rossi, di privare di futuro giovani e meno giovani? Che non se lo meritano, anche se troppo spesso si prestano a fare da foglia di fico dei loro stessi aguzzini: era il sindacato dei lavoratori, adesso sono la lobby dei pensionati. Ma a molti non interessa: la bandiera rossa e' una bella coperta di Linus, il "padrone" e' l'uomo nero e la Rivoluzione ci riportera' nei meravigliosi anni '60. Non importa, il Sindacato ha Sempre Ragione.
La Confindustria, invece, ringrazia il governo: meglio,lo ringraziano LCdM e complici, che sanno perfettamente come cio' che pagheranno in aumentate tasse verra' loro restituito in aumentati sussidi alla "politica industriale".
Tutto questo avviene poi per un provvedimento che di lacrime e sangue, sui veri nodi dlela spesa, ne promette ben poco,mentre fa simpaticamente a brandelli alcuni principi cardine di un'economia di mercato e di una societa' libera, quali ad esempio la certezza del diritto, che imporrebbe di non creare leggi retroattive. Ma queste sono bazzecole, quando si tratta di Servire il Popolo.
Tutto questo avviene poi per un provvedimento che di lacrime e sangue, sui veri nodi dlela spesa, ne promette ben poco,mentre fa simpaticamente a brandelli alcuni principi cardine di un'economia di mercato e di una societa' libera, quali ad esempio la certezza del diritto, che imporrebbe di non creare leggi retroattive. Ma queste sono bazzecole, quando si tratta di Servire il Popolo.
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