E' vero: visto da una prospettiva liberale, il decreto Bersani sembra uno sgorbietto, timido, preda di numerose contraddizioni e una foglia di fico per il social-Prodino. Il peggio, poi, ci aspetta a breve: la class action minaccia l'arrivo in Italia (a quando l'affirmative action, culmine della stupidera "liberal"?Sorry, Jim, comprendo ma non apprezzo).
Tuttavia, nella CdL non siamo riusciti a produrre neppure lo sgorbietto, nonostante tutti i proclami liberali e liberisti. E' questo il vero dramma, per alcuni fra noi : avere quest'orrida sensazione , d'aver perso il diritto a snobbare persino un Bersani qualsiasi, dato che per cinque anni o ci siamo guardati l'ombelico, oppure, alla faccia della supposta dittatura mediatica, non siamo neppure stati in grado di comunicare agl'Italiani di aver fatto un qualche straccio di riforma- magari grazie anche a . Comprendo chi , come il Master, si altera leggendo interventi che contengono note positive verso l'avversario, ma credo proprio che qui nessuno voglia gettare la spugna, passare all'Unione o emulare Tafazzi. Chi scrive ha sempre criticato il complesso d'inferiorita' del centrodestra, la nostra sudditanza psicologica nei confronti di un avversario che non si perita di impiegare ogni colpo basso , nello stesso momento in cui ci accusa di ogni scorrettezza vera o presunta.
Ma proprio per questo, non possiamo darci anche noi al gioco al massacro: e' giusto criticare senza pieta' gli errori e le mancanze del governo e della coalizione di centrosinistra, dalla politica estera "equivicina" ai terroristi islamici, ad una visione dell'economia sostanzialmente collettivista e predatoria (il motto di Malvino s'adatta ottimamente a Visco). Ma e' necessario essere obiettivi, altrimenti si rischia di scendere allo stesso livello dei pasdaran ideologici di MicroMega o del Manifesto, perdere, come loro, credibilita' intellettuale.
Non e' colpa nostra, se loro cadono cosi' in basso e se cio' che propongono e' di questa qualita'. Ma e' colpa nostra, se siamo costretti a prendere sul serio avversari di tale livello.
Tuttavia, nella CdL non siamo riusciti a produrre neppure lo sgorbietto, nonostante tutti i proclami liberali e liberisti. E' questo il vero dramma, per alcuni fra noi : avere quest'orrida sensazione , d'aver perso il diritto a snobbare persino un Bersani qualsiasi, dato che per cinque anni o ci siamo guardati l'ombelico, oppure, alla faccia della supposta dittatura mediatica, non siamo neppure stati in grado di comunicare agl'Italiani di aver fatto un qualche straccio di riforma- magari grazie anche a . Comprendo chi , come il Master, si altera leggendo interventi che contengono note positive verso l'avversario, ma credo proprio che qui nessuno voglia gettare la spugna, passare all'Unione o emulare Tafazzi. Chi scrive ha sempre criticato il complesso d'inferiorita' del centrodestra, la nostra sudditanza psicologica nei confronti di un avversario che non si perita di impiegare ogni colpo basso , nello stesso momento in cui ci accusa di ogni scorrettezza vera o presunta.
Ma proprio per questo, non possiamo darci anche noi al gioco al massacro: e' giusto criticare senza pieta' gli errori e le mancanze del governo e della coalizione di centrosinistra, dalla politica estera "equivicina" ai terroristi islamici, ad una visione dell'economia sostanzialmente collettivista e predatoria (il motto di Malvino s'adatta ottimamente a Visco). Ma e' necessario essere obiettivi, altrimenti si rischia di scendere allo stesso livello dei pasdaran ideologici di MicroMega o del Manifesto, perdere, come loro, credibilita' intellettuale.
Non e' colpa nostra, se loro cadono cosi' in basso e se cio' che propongono e' di questa qualita'. Ma e' colpa nostra, se siamo costretti a prendere sul serio avversari di tale livello.
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