venerdì, aprile 28, 2006

Cina, il vero dumping

i comunisti cinesi sono piu' svegli di quelli di casa nostra. Epifani & CO si sbracciano a sostenere che la finanza non crea ricchezza o posti di lavoro; la verita' e' che un settore finanziario decente non e' condizione necessaria per un boom economico, ma lo diventa per sostenerlo o per evitarne i peggiori eccessi.
Il vero dumping cinese, non a caso, non e' quello sociale, ma quello finanziario, che lorsignori non vedono. Le banche cinesi sono statali e si vede dall'assenza diqualsiasi controllo sui prestiti forniti: gli "imprenditori" cinesi , spesso poco piu' che capipartito che hanno espropriato terra e lavoro dai propri sudditi, ottengono prestiti che assai raramente rimborsano. Da qui la crescita abnorme della massa monetaria, un'onda di investimenti spesso esagerati e la possibilita' di vendere merci a prezzi stracciati, dato il costo del capitale pari a zero.
IL carattere socialista del sistema bancario cinese impedisce al momento correzioni di mercato: il dumping cosidetto sociale trova almeno parziali e limitati correttivi nel costo delle materie prime e nell'esaurimento o quasi di manodpoera qualificata in stato servile; il dumping finanziario, bellamente ignorato, costituisce problema piu' serio, perche' totalmente privo almeno delle cautele che il finto imprenditore di stato od il vero imprenditore privato debbono avere: i crediti non pagati si accumulano semplicemente, senza alcuna conseguenza visibile, fino al crollo.
Nasce qui l'esasperazione del ciclo economico, che preoccupa i governanti cinesi, che tuttavia mancano del coraggio e della volonta' per affrontare drasticamente il problema.
There is much to be anxious about. GDP growth in the first three months compared with the same period a year ago was the highest quarterly rate since at least 2004 (data revisions make earlier comparisons difficult). That was the year in which China began trying, with limited success, to put on the brakes. Investment in fixed assets, such as roads, factories and machinery, surged by 27.7%. In urban areas it grew by 32.7%, year-on-year, in March alone. The government had been hoping to keep growth in such investment to 18% this year, down from 27.2% last year. And in that same first quarter, China’s state-owned banks lent nearly as much money—1.26 trillion yuan ($157 billion)—as the government had targeted for half of the year. The broad money supply grew by 18.8%, up by 4.7 points over the same period last year and higher than the central bank’s target for 2006 of 16%.(The Economist)

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