giovedì, aprile 20, 2006

Privatizziamo gli enti locali

Mentre in Italia si discute ancora se privaatizzare le municipalizzae, negli USA e' dagli anni '60 che esiste una tendenza alla privatizzazione degli enti locali veri e propri.
La rivista libertaria Reason traccia una storia del dibattito e sintetizza i vantaggi di un approccio privatistico all'organizzazione degli enti locali, che negli USA e' nato come una reazione alla riduzione dell'autonomia e della sovranita' delle citta': mano a mano che stati e governo federale imponevano sempre maggiori limiti alla liberta' di organizzazione ed autogoverno dei municipi, crescevano condomini e "private communities" , nelle quali ora vive un americano su 5 e che comprendono meta' delle nuove case costruite ogni anno.
Per coloro che non volessero rinunciare alla natura statale di Comuni e province, si discute anche delle possibilita' di una radicale riduzione del potere delle giurisdizioni "superiori" nei confronti degli enti locali, in modo da realizzare un federalismo compiuto.
Ma questo e' soltanto il punto di partenza: la privatizzazione pdelle funzioni dei governi locali potrebbe portare alla possiblita' di sperimentare con forme di fornitura di servizi molto differenziate, permettendo la selezione del migliore attraverso procedimenti concorrenziali e di mercato, ssenza doersi rinchiudere in balia di fornitori monopolisti; non soltanto per i servizi forniti dalle municipializzate, quali acuqas, luce ed altro, ma anche per servizi forniti direttmente dai municipi, quali ad esempio i servizi di sorveglianza.

Molto spesso i liberali ed i libertari vengono accusati di non proporre "soluzioni concrete" ai problemi del paese. Una versione declinata all'italiana della riduzione dell'interferenza statale nelle funzioni tipicamente esercitate dagli enti locali potrebbe essere una buona base di partenza per una proposta concreta sul tema del federalismo e della gestione degli enti locali.
La struttura attuale del governo locale in Italia e' rigida e poco flessibile: sarebbe invece preferibile concedere maggiore liberta' di riorganizzazione dei Comuni e delle citta' metropolitane, si ain temrini di estensione territoriale, sia in temrini di servizi forniti, in maniera tale da permettere l'emersione di enti locali da un lato variabili nel tempo, dall'altro dotati in media non solo delle dimensioni piu' adatte per lo svolgimento delle proprie funzioni, ma anche di compiti differenti nel tempo, in base alle preferenze dei cittadini.


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