mercoledì, aprile 05, 2006

Ecco a voi l'amico dell'Italia

Hugo Chavez, il demagogo quasi democratico e semplicemente illiberale, smebra uscito da un ipotetico libro di testo sui danni della mancanza di liberta' , sui pericoli di una democrazia priva di regole e soprattutto sulla follia di corteggiare certi personaggi.
E' noto che Chavez ha una concezione della societa' e dell'ordine economico inferiore a quella di Genfgis Khan : saccheggia quello che trovi e usalo per dare panem et circenses ai tuoi sgherri.
Qualche genio dalle nostre parti si sotina a ritenerlo un salvatore della Patria , un illuminato rivoluzionario a causa dei "successi eocnomici" del Venezuela, dovuti esclusivamente all'aumento del prezzo del petrolio, ormai unica fonte di reddito reale per la nazione.
si e' anche sostenuto che le calde relazioni e l'appoggio fornito dalla nostra sinistra avrebbero garantito l'amicizia del caudillo di Caracas. Come no: dopo aver esppropriato i propri cittaidni, adesos Chavez prova a rapinare espropria Eni e Total, colpevoli di avergli creduto , aver pagato fior di quattrini per ottenere concessioni per l'estrazione, averne investiti altri per costruire infrastrutture ed aver trasferito tecnologia e conoscenze. Tutto sparito: una bella pacca sulla spalla ed una modifica unilaterale dei contratti, tale da eliminare ogni possibilita' di profitto da parte dei fornitori di capitali, manodopera e know-how.
Un po' gli sta bene: Eni E Total non hanno vinto gare internazionali per quei giacimenti, ma in buona parte sono le beneficiarie delle leccate di fondoschiena di alcuni progressisti di casa nostra al piccolo Castro.
Adesso qualcuno aprira' gli occhi, finalmente, o continueremo ad illuderci su certi figuri?

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