Ha ragione krillix: il dibbattito no. Parliamo allora di proposte concrete.
Il sottoscritto, avendo la creativita' di un ferro da stiro, prova a far quello che gli riesce meglio: sparare boiate in liberta'; in questo caso riguardo alla carta stampata, perche' come giustamente fanno notare sul Domenicale,"ha più potere di influenzare l’elettore che la tivù, perché il quotidiano non solo fornisce l’informazione, ma provvede giorno dopo giorno a costruire le caselle con cui l’elettore comprende quell’informazione."
Sempre secondo Angelo Crespi, e' necessario pensare ad un quotidiano simile a La Repubblica:
Per limitarci alla cultura: Abbiamo un settimanale - il Domenicale (magari in versione meno papalina) ; in formato (bi)mensile, Ideazione.
Per quanto riguardano economia e lavoro, piu' di un istituo a cui appoggiarci, ad esempio l'IBL, oltre ad alcuni .
Un "vero sito Internet"? Credo che si possa partire dalle esperienze di Tocque-ville e di Neolib .
Adesso mancano solo il quotidiano, i soldi e l'inserto tette&culi, insomma :)
Il sottoscritto, avendo la creativita' di un ferro da stiro, prova a far quello che gli riesce meglio: sparare boiate in liberta'; in questo caso riguardo alla carta stampata, perche' come giustamente fanno notare sul Domenicale,"ha più potere di influenzare l’elettore che la tivù, perché il quotidiano non solo fornisce l’informazione, ma provvede giorno dopo giorno a costruire le caselle con cui l’elettore comprende quell’informazione."
Sempre secondo Angelo Crespi, e' necessario pensare ad un quotidiano simile a La Repubblica:
Per dotare questa ipotetica "Repubblica" del centrodestra di strumenti adeguati, abbiamo forse una soluzione ch epotrebbe insieme ridurre parzialmente i costi e nel contempo aiutare lo sviluppo delle reti culturali del centrodestra: appoggiarsi ai prodotti gia' esistenti nell'area.
Immaginare un grande progetto. Trovare sul mercato cospicui finanziamenti. Poter contare su una forte raccolta pubblicitaria (come peraltro il Giornale con Mondadori). Puntare innanzitutto sull’autorevolezza, così da poter offrire una buona ragione di impegno a illustri commentatori che fino ad ora non si sono voluti “sporcare” a collaborare con i giornali del Centrodestra. Trovare una linea editoriale inclusiva che potesse tener insieme il blocco sociale fondamentale per l’Italia: cioè quel blocco sociale conservatore, cattolico, popolare, liberale che ha governato insieme a componenti più laiche e riformiste il nostro paese per cinquant’anni ma che non ha un grande quotidiano in cui riflettersi. Dotare questo quotidiano di tutti gli strumenti adeguati per una concorrenza con gli altri prodotti sul mercato (un allegato newsmagazine, un allegato femminile, un allegato di economa e di lavoro, un allegato di cultura, un vero sito internet).
Per quanto riguardano economia e lavoro, piu' di un istituo a cui appoggiarci, ad esempio l'IBL, oltre ad alcuni .
Un "vero sito Internet"? Credo che si possa partire dalle esperienze di Tocque-ville e di Neolib .
Adesso mancano solo il quotidiano, i soldi e l'inserto tette&culi, insomma :)