Ho gia' commentato favorevolmente l'iniziativa del governatore del Massachussets per la riforma dle sistema sanitario: al posto della sanita' d'emergenza gratuita per tutti e del rimborso per pocveri ed anziani, un'assicurazione obbligatoria per tutti (sul modello della nostra RC auto), con sussidi per l'assicurazione "base".
Michael Tanner del Cato Institute non apprezza il piano , perche' lo ritiene una "Slippery Slope", una china pericolosa verso un sistema inefficiente, sprecone e nemico del progresso - il sistema sanitario presente in molti stati euopei.
Mentre Tanner e' favorevole in teoria al metodo applicato nella riforma di Romney, ritiene che si possano porre due obiezioni, una pratica ed una di principio.
Quella pratica e' che la burocrazia dedicata all'imposizione della copertura obbligatoria sara' enorme.
Quella di principio, piu' importante e difficile da eludere, e' il fatto che si sia passato il principio che la salute dei cittadini sia una responsabilita' del governo, che portera' ad un aumento irresistibile dell'interferenza statale nelle scelte e nella vita degli individui; una china che in Europa ha portato alla totale nazionalizzazione del sistema sanitario, con i classici, devastanti esiti di un sistema socialista.
Personalmente, condivido alcune delle preoccupazioni di Tanner, ma ritengo comunque valido il piano Romney, sia per l'Europa che per gli USA.
Lo apprezzo anche per un motivo tattico: da un punto di vista libertario , si tratta, come minimo, di un buon second best, di un male molto minore rispetto alla tradizionale soluzione socialista.
E' inutile farsi illusioni:almeno nel futuro prossimo, il settore sanitario restera' uno di quelli nei quali e' quasi impossibile osservare un comportamento individuale razionale ed informato - troppe asimmetrie informative, troppa volatilita', un notevole bias nel calcolo delle probabilita' .
Al momento, l'esistenza di una "rete di sicurezza" nel settore sanitario, totalmente razionale o meno, e' una preferenza della maggioranza degli individui di conseguenza, in democrazia, una soluzione di mercato senza elementi coercitivi ed universali e' una pura chimera.
Inoltre, non e' corretto a mio parere sostenere che gli USA al momento siano liberi dall'invadenza statale nel campo sanitari: In Europa abbiamo sistemi socialisti, ma ricordiamo che anche negli USA esistono Medicare e Medicaid, che in linea di principio gia' implicano la responsabilita' statale sulla salute dei singoli e che verrebbero sostituiti dalll'assicurazione obbligatoria.
Questi due programmi mi sembrano una china decisamente piu' ripida di quella di un sistema privato che fornisce un'assicurazioner minima obbligatoria
In conclusione, non credo che neppure gli americani perderebbero qualcosa nell'adottare la proposta ROmney anche in altri stati.
Per noi europei liberali, addirittura, sarebbe probabilmente la manna dal cielo, l'unica speranza di vedere finalmente una transizione del sistema sanitario ad una soluzione non socialista, con gli enormi benefici che questa comporterebbe.
Michael Tanner del Cato Institute non apprezza il piano , perche' lo ritiene una "Slippery Slope", una china pericolosa verso un sistema inefficiente, sprecone e nemico del progresso - il sistema sanitario presente in molti stati euopei.
Mentre Tanner e' favorevole in teoria al metodo applicato nella riforma di Romney, ritiene che si possano porre due obiezioni, una pratica ed una di principio.
Quella pratica e' che la burocrazia dedicata all'imposizione della copertura obbligatoria sara' enorme.
Quella di principio, piu' importante e difficile da eludere, e' il fatto che si sia passato il principio che la salute dei cittadini sia una responsabilita' del governo, che portera' ad un aumento irresistibile dell'interferenza statale nelle scelte e nella vita degli individui; una china che in Europa ha portato alla totale nazionalizzazione del sistema sanitario, con i classici, devastanti esiti di un sistema socialista.
Personalmente, condivido alcune delle preoccupazioni di Tanner, ma ritengo comunque valido il piano Romney, sia per l'Europa che per gli USA.
Lo apprezzo anche per un motivo tattico: da un punto di vista libertario , si tratta, come minimo, di un buon second best, di un male molto minore rispetto alla tradizionale soluzione socialista.
E' inutile farsi illusioni:almeno nel futuro prossimo, il settore sanitario restera' uno di quelli nei quali e' quasi impossibile osservare un comportamento individuale razionale ed informato - troppe asimmetrie informative, troppa volatilita', un notevole bias nel calcolo delle probabilita' .
Al momento, l'esistenza di una "rete di sicurezza" nel settore sanitario, totalmente razionale o meno, e' una preferenza della maggioranza degli individui di conseguenza, in democrazia, una soluzione di mercato senza elementi coercitivi ed universali e' una pura chimera.
Inoltre, non e' corretto a mio parere sostenere che gli USA al momento siano liberi dall'invadenza statale nel campo sanitari: In Europa abbiamo sistemi socialisti, ma ricordiamo che anche negli USA esistono Medicare e Medicaid, che in linea di principio gia' implicano la responsabilita' statale sulla salute dei singoli e che verrebbero sostituiti dalll'assicurazione obbligatoria.
Questi due programmi mi sembrano una china decisamente piu' ripida di quella di un sistema privato che fornisce un'assicurazioner minima obbligatoria
In conclusione, non credo che neppure gli americani perderebbero qualcosa nell'adottare la proposta ROmney anche in altri stati.
Per noi europei liberali, addirittura, sarebbe probabilmente la manna dal cielo, l'unica speranza di vedere finalmente una transizione del sistema sanitario ad una soluzione non socialista, con gli enormi benefici che questa comporterebbe.