lunedì, luglio 31, 2006

Bolle immobiliari in sgonfiamento, bolle mentali in risalita.

Nel mondo occidentale, si e' fatto ultimamente un gran parlare del rallentamento dell'attivita' immobiliare, l'ultimo settore ad essere investito dalla marea di liquidita' iniettata dalla Federal Reserve nel sistema finanziario. Quanto siamo veramente vicini ad uno sgonfiamento?
La risposta: abbastanza, se si guardano i dati nella maniera giusta, ossia destagionalizzandoli. Trattando i dati epr eliminare le fluttuazioni stagionale, le vendite di case avuto uno dei peggiori semestri in assoluto negli ultimi quarant'anni.

La fase di mercato attuale e' tipica di un sistema con eccesso di liquidita': quando il mercato azionario sale in risposta ad una diminuzione dell'attivita' economica e' probabile che il futuro non
riservi belle sorprese - significa che non si prevedono aumenti significativi della redditivita' aziendale, quindi cio' che diventa rilevante e' il livello dei tassi d'interesse a cui gli speculatori s'indebitano. E , mentre gli utili aziendali aggregati possono salire rapidamente, i tassi d'interesse non possono scendere sotto lo zero.

Ergo, siamo nelle mani di Ben BErnanke, come eravamo in quelle di Alan Greenspan, ma non si tratta piu' di gestire la crescita, quanto di accompagnare gentilmente una recessione che si spera sia di breve durata.
Sento affermare che ora, grazie ad una nuova era dell'informazione, la Fed avrebbe dati talmente abbondanti e tempestivi da essere davvero in grado di fare fine-tuning, quello che Guido Carli chiamava "tacco-punta": manovrare i tassi d'interesse e l'offerta di moneta in maniera tale da gestire perfettamente l'andamento degli aggregati. I precedenti tentativi sono naufragati nel casonetto della storia, insieme alle teorie del salario come variabile indipendente e ad altre amene illusioni di una certa sinistra in campo economico; questa volta pero' sento affermare che la tecnologia avrebbe cambiato tutto e noi "orsi" non capiamo.
Dove ho gia' sentito queste parole? Forse nel Paese delle Meraviglie, in cui Tiscali e Bipop erano il futuro d'Italia. O forse, quando i tulipani causavano frenesie speculative in Olanda.

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