In un articolo sul Foglio, Christian Rocca ricorda le motivazioni dell'attacoc all'Iraq e le strane amnesie che ora, a nemico sconfitto, prendono certe anime belle: facile strillare come vergini offese, dopo che qualcun'altro ha fatto il lavoro sporco.
"In Italia, ma ormai sempre di più anche in America, si è ormai certi che Bush e Cheney e i neocon abbiano fatto carte false per giustificare la loro sporca guerra. Poco importa che la commissione bipartisan del Senato e quella indipendente Robb-Silberman lo abbiano escluso categoricamente. Poco importa che le armi convenzionali con cui Saddam aveva violato quindici o sedici risoluzioni dell’Onu in realtà siano state trovate oppure che le armi di sterminio in precedenza Saddam le avesse usate. Poco importa che il rapporto Duelfer abbia ribadito le intenzioni saddamite di far ripartire i programmi nucleari oppure che la Cia di George Tenet avesse giurato che trovare le armi sarebbe stato come tirare un rigore a porta vuota (una “slam dunk”, disse Tenet). Soprattutto sembra quasi che i giornali si siano dimenticati come l’idea stessa di first strike, cioè del diritto a sparare il primo colpo, sia stata formulata dopo l’11 settembre proprio per prevenire che un potenziale nemico si dotasse delle armi di distruzione di massa. Non per intervenire quando le avesse già pronte per l’uso. "
Insomma,
C'eravamo tanto armati - La grande bugia sulla guerra in Iraq è quella di chi dice che Bush ha ingannato il paese sulle armi di sterminio di Saddam