Incredibile: prima ci lamentiamo della perfidia francese riguardo all'elettricita'. Adesso, siamo invece noi a vietare l'export, per salvaguardare i bassi prezzi da noi.
Ottimo, la prossima centrale non verra' sicuramente costruita in Italia.
Da Finanza&Mercati: "I produttori esportano elettricità oltre frontiera dove i prezzi volano alle stelle Ma, secondo quanto risulta a F&M, il gestore ha imposto un freno all’export
L’Italia si scopre esportatrice di energia elettrica verso la Francia. Ma Terna, cui fa capo la gestione della rete dopo l’integrazione del Grtn, entra a gamba tesa sugli esportatori: secondo quanto risulta a F&M, infatti, da Roma sarebbe arrivato un messaggio alle società produttrici di energia con lo stop alle autorizzazioni a vendere oltre confine. Le sole indicazioni ufficiali del gestore sono relative a difficoltà nelle linee di interconnessione con la Svizzera (dal 17 al 24 novembre) e con la Francia, previste il 26. Per il resto, non si parla di divieti, ma «di continuo e attento monitoraggio della situazione, portato avanti ora per ora visto l’improvviso boom di domanda in Europa». L’azione del gruppo guidato dal neo amministratore delegato Flavio Cattaneo potrebbe essere preventiva; tuttavia, si tratta di un tagliafuori che rischia di compromettere una fase favorevole all’Italia. Le condizioni climatiche spingono i consumi da riscaldamento in Europa, dove soprattutto la Francia riscalda le proprie abitazioni per lo più utilizzando elettricità, a differenza di quanto avviene in Italia. Risultato: negli ultimi giorni i differenziali di prezzi sulle rispettive Borse elettriche non solo si sono invertiti, ma le valutazioni francesi hanno addirittura preso il largo rispetto al listino gestito dal Gme. È sufficiente valutare i prezzi spot (tecnicamente «del giorno prima») registrati ieri: il valore medio italiano si è fermato a 79 euro per megawattora, quello base francese ha raggiunto 131 euro. Stessa differenza sui picchi: 115 in Italia, 184 sul Powernext francese, in aumento addirittura di 52 euro rispetto al valore precedente. Differenziali che hanno suggerito agli operatori italiani di varcare la frontiera. «Ci sono segnali - interviene Francesco De Luca, direttore generale di Assoel"