Nell'ottimo editoriale di Dario di Vico aul Corriere della Sera sulla La sinistra malata di programmismo ci sono considerazioni validissime sulla nostra industria :
"I dati lo confermano: negli ultimi dieci anni i volumi delle esportazioni sono calati dal 5,3 al 3,1% ma il valore delle merci vendute è rimasto pressoché lo stesso. Esportiamomeno coltelli ma più tecnologia e organizzazione. Protagonista di queste performance è stata la media impresa ma anche tra le grandi non mancano esempi virtuosi.
[...]
L'industria dunque ha reagito, non si è rassegnata nonostante l'assenza di una politica per la competitività. Il vero ministro dell’Industria di questi anni è stato Charles Darwin e non certo Antonio Marzano."
A me sembra un involontario complimento a Marzano! Ad un Ministro dell'Industria si applica lo stesso commento che dette Maria Luigia di Parma all'ambasciatore austriaco, riguardo alla censura: "il suo compito e' di non far nulla" .
Mi fido molto piu' di Darwin e del mercato, che di qualsiasi ministro interventista o "programmista"; pensiamo a cosa potrebbero fare gli Italiani, se non dovessero sottostare ad ogni tipo di lacci e lacciuoli.
O, con le parole di Dario di Vico:
"Il centrosinistra continua a trastullarsi con l'idea di cancellare tutte le leggi del recente passato. Nei convegni si ascoltano ricette contraddittorie: chi invoca le liberalizzazioni e chi un nuovo Iri, chi critica il socialismo municipale e chi ammicca al dirigismo francese. Quando si passa a scrivere, le due tesi finiscono per sommarsi dimenticando che a salvarsi è stata l'industria «liberale », non quella assistita."