sabato, novembre 19, 2005

L'ipocrisia della "questione morale"

Gli scandali e le vicende dei primi anni'80 in Italia sono stati veramente stupefacenti. Penso alle deviazioni nella Massoneria e nei Servizi Segreti, ai casi dell'Ambrosiano (con l'assassinio di Calvi) e dell'Italcasse, al caso Sindona.

Ma Berlinguer aveva davvero diritto di porre la "questione morale", ossia di meetere sotto processo la parte non comunista della societa' italiana per tale malaffare?

Credo di no. Al contrario, penso che il PCI, con la sua stessa esistenza, sia stato la maggiore causa degli intrecci criminosi fra criminalita' organizzata, gerarchie ecclesiastiche, servizi segreti deviati e partiti politici.

Una volta , Ernst Nolte sostenne che l'ascesa e la popolarita' del nazismo non potevano essere compresi se non come reazione al fenomeno comunista ed alal terribile minaccia che esso poneva alla sopravvivenza stessa della civilta' occidentale.

In un certo senso ed in tono estremamente minore, credo che sia una buona spiegazione per l'anomala tolleranza, da parte di molti italiani onesti, di comportamenti e reti criminali.
Ricordiamoci cos'era il partito di Berlinguer: la terminazione italiana del movimento comunista internazionale; il PCI era direttamente finanziato da Mosca e da Mosca prendeva ordini, sebbene, grazie al proprio successo elettorale domestico, avesse maggiore autonomia di altri partiti comunisti. Ricordiamoci che le valigie piene di rubli cessarono di arrivare soltanto nel 1989, che gli ordini perentori cessarono di arrivare a meta' anni '80.
Questo era il partito che accusava gli altri di accettare finanziamenti illeciti e permettere a degli squali di arricchirsi? Quando accettava nello stesso tempo denaro insanguinato dai gulag e dai popoli schiavizzati dietro la cortina di ferro, quando manteneva arsenali nascosti, quando negava persino l'evidenza della realta' di cio' che definiva esso steso "il paradiso dei lavratori" e "socialismo realizzato" ?
un partito che riteneva il socialismo democratico, lo stesso che adesso abbraccia, una forma di fascismo prima, di mera "eresia" poi. Senza parlare del sistema di corruzione istituzionalizzato attraverso le cooperative.

Il PCI ha rischiato di prendere il potere, ricordiamocelo. Sta qui il motivo fondamentale della tolleranza per certi banditi, della cecita' e persino dell'appoggio alla strategia della tensione di molti; perche' , purtroppo, in guerra ti allei con chiunque.
Si tratto' probabilmente di un errore, ricordiamocelo, ma col senno di poi e' facile gudicare; con lo stesso metro, Roosvelt e Churchill sbagliarono ad associarsi a Stalin nel '42...

Meglio morti che rossi, meglio amici dei criminali, che schiavi dei comunisti. Credo che questo sia stato il ragionamento di molti. E molti di questi criminali ne approfittarono a larghe mani.

Fu un patto col diavolo, che devasto le fondamenta della convivenza civile in Itlaia, mai molto floride. Ma esisteva sul serio un'alternativa differente?

Esisteva, ma era insopportabile ai democristiani, ormai divenuti un altro partito socialdemocratico; era anche molto probailmente, poco apprezzata dall'opinone moderata, addestrata dai media borghesi o proletari a pensare che un governo potesse essere soltanto di "centrosinistra" , che gli unici "veri" partiti fossero i partiti a destra della DC e che una soluzione liberale o conservatrice fossero improponibili, relitti del passato.

Berlinguer, quindi, era oggettivamente complice del sistema che denunciava e sfruttava a piene mani, della democrazia bloccata che i suoi accoliti nei media denunciavano, ma senza mai ricordare come l'adorato PCI fosse la causa di tale blocco e quindi, in unltima istanza, di gran parte dei mali su cui si pontificava tanto. Ricordiamocelo, quando vediamo i suoi nipotini agitare la stessa bandiera.

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