Da un'intervista di Capezzone ad
ideazione di qualche tempo fa. Si sta parlando di differenze fra la concezione di "laicicta' " Italiana e negli States.
"lo schema “americano” mostra la sua superiorità anche da un altro punto di vista: al centro c’è il cittadino (e, nella fattispecie, il cittadino credente), non una comunità, un’organizzazione, un’entità collettiva con cui lo Stato “viene a patti”. La realtà italiana, al contrario, mi piace poco proprio da questo punto di vista: e l’estensione dello schema concordatario ad altre confessioni porterà ad una specie di “tavolo di concertazione delle confessioni riconosciute”, con il triplo rischio di clericalizzazione degli ordinamenti, di parastatalizzazione delle chiese e di messa tra parentesi della centralità dell’individuo (a beneficio, ancora una volta, di entità collettive)."
Ha perfettamente ragione: in Italia abbiamo invece una situazione nella quale le chiese ottengono sin troppo spesso privilegi inverecondi in cambio di rispetto per la sovranita' dello Stato, non dell'individuo. E per di piu' di solito disattendono puntulamente tali obblighi.