GLenn Reynolds (alias Instapundit) su Tech Central Station commenta l'articolo di Peggy Noonan sulla resa delle elites americane, che sembrerebbero ormai rassegnaste a rallentare la decadenza piu' che ad invertire la rotta.
Reynolds sostiene che il problema non e' degli USA, ma specifico delle elites al vertice della societa' americana e che per l'americano medio, invece, le opportunita' di miglioramento sono ancora buone e semmai stanno migliorando; la "depressione delle elites" sarebbe dovuta alla perdita d'influenza dovuta prima al Watergate e poi agli scandali riguardanti i big media, che hanno drasticamente ridotto la fiducia dell'americano medio nelle elites al potere.
Concordo con l'analisi, ma non con la sua conclusione: ossia che saranno le "classi basse" ad assumersi il peso dell'avanzamento della societa'. Piu' probabile che nasca una nuova elite in grado di portare avanti la maggioranza, di solito silenziosa ed apatica; lui e dil resto della blogoosfera sono l'inizio di tale ricambio di classe dirigente, specificamente nel mondo dei media.
Questo non implica ovviamente che nulla sia destinato a cambiare: piu' probaible che il nuovo equilibiro porti ad una maggiore velocita' di cricolazione delle elites, ad una maggiore dimensione delle stesse rispetto al resto della societa' e ad una milgiore condizione per coloro che non ne fanno parte, come e' accaduto in altre fasi di espansione teconologica simile a quella che stiamo vivendo.
mercoledì, novembre 02, 2005
Elites depresse
Posted by Unknown at 12:05 PM
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