martedì, novembre 01, 2005

Fermate Noam Chomsky

Scorrendo Wittgenstein mi sono imbattuto nella demenziale intervista a Noam Chomsky, che un sondaggio di Prospect ha identificato come il maggior rompib... ehm intellettuale vivente.
Sara'... ma parliamo di un personaggio che si fa scudo della propria indubbia genialita' in una nicchia accademica (teoria linguistica ) per esporre la propria paranoia antioccidentale.
In questa intervista, si diverte a definire il regime degli Khmer ROssi come "nomrali" per la Cambogia, e Srebrenica come un "cosiddetto" massaacro, in realta' poca roba; un ebreo russo convinto che gli USA degli anni '30 non fossero molto meglio dell'URSS di quel periodo, neppure per la sua famiglia; dato anche che nei pogrom - sostiene - morirono poche persone, 49 nell'episodio peggiore.
Strano metro di giudizio, visto che basta una vittima fatta da un militare americano per far urlare a Chomsky al crimine di guerra.
PEr chiarire ancora meglio la psicologia di Chomsky (l'illuminato, equanime ed obiettivo studioso, secondo le quarte di copertina e se stesso) sostiene ancora in quest'intervista la sua difesa di Diane Johnstone e della rivista Living Marxism, che accusarono la ITN di aver falsificato le immagini sui campi di prigionia serbi durante la guerra di Bosnia. Le accuse vennero demolite in un tribunale; sfortunatamente per Chomsky & Co esistevano dozzine di testimoni, fra giornalisti estranei al documentario, poliziotti serbi, sopravvissuti che smentirono clamorosamente le accuse. Chomsky ammette che LM si sbagliava, ma che era un errore in buonafede e che in sostanza chi ha ragione non conta, conta solo la sua indignazione.

They didn't "think" it was false; it was proven to be so in a court of law.

But Chomsky insists that "LM was probably correct" and that, in any case, it is irrelevant. "It had nothing to do with whether LM or Diane Johnstone were right or wrong."


Successivamente, ancora peggio:

And so it goes on, Chomsky fairly vibrating with anger at Vulliamy and co's "tantrums" over his questioning of their account of the war. I suggest that if they are having tantrums it's because they have contact with the survivors of Srebrenica and witness the impact of the downplaying of their experiences. He fairly explodes. "That's such a western European position. We are used to having our jackboot on people's necks, so we don't see our victims. I've seen them: go to Laos, go to Haiti, go to El Salvador. You'll see people who are really suffering brutally. This does not give us the right to lie about that suffering." Which is, I imagine, why ITN went to court in the first place.


Ossia: le sofferenze dei laotiani valgono qualcosa perche' sono utili alla lotta antioccidentale, i bosniaci sono invece difesi alla fine dalla NATO e quindi non soffrono, sono tutte menzogne.

Complimenti. Spero ardentemente che la sinistra italiana si trovi un nuovo guru al piu' presto

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