martedì, novembre 08, 2005

La "Early warning economy"

Sembra ormai assodato ch enel futuro prossimo il grado di flessibilita' nell'economia aumentera' - o dovrebbe aumentare; il "ciclo di vita " di aziende e mansioni sembra essere diventato minore del ciclo lavorativo di una persona.
Questo implica che cio' che nelle ultime generazioni in Europa costituiva un evento eccezionale, ossia il cambio di posto di lavoro e persino di carriera, diventera' qualcosa che avviene piu' volte nella vita - anche se non lo si desidera, sotto forma o di licenziamento o di fallimento dell'azienda per cui si lavora. Il lavoro a vita e' finito, accettiamolo.

E' quindi necessario cominciare a pensare non solo ad ammortizzatori sociali per coloro che si ritrovano perdenti dalle modifiche al tessuto industriale attuale, ma fare un ulteriore passo avanti: dato che il cambio di carriera o mansione diverra' una costante, si rendera' necessario pensare ad una infrastruttura per la riqualificazione permanente dei lavoratori ed in un certo dsenso, cominciare a pensare ad "ammortizzatori" del genere prima del licenziamento.

A questo riguardo, New Economist segnala l'articol di Gene Spurling sul The Washington Monthly" , che definisce questo nuovo assetto come The Early-Warning Economy

Un punto di vista interessante per offrire una soluzione potenzialmente armonica con il libero mercato.

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