Le vendite di Atlas Shrugged negli USA sono in ulteriore aumento, dopo il record storico di 200mila copie vendute nel 2008.
Nonostante venga considerato un romanzo "liberatrio" , il libro e la sua autrice non erano libertari, ma oggettivisti, , ma sono spesso apprezzati da molti libertari ed anarchici americani.
Atlas Shrugged risente dello stile tipico del periodo in cui venne scritto, ma ha un indubbio interesse per almeno per un motivo: si tratta di una delle poche opere di narrativa dove non si offre la tradizionale campagna di odio sociale verso chiunque non sia un intellettuale disoccupato od un lavoratore in preda a gravissimi problemi esistenziali.
Il romanzo parla del crollo di una civiltà, dove gli sforzi dei socialisti e degli aspiranti benefattori a spese altrui portano alla catastrofe, grazie allo scoppio della contraddizione di chi chiama "capitalismo" qualcosa che in realtà è socialismo per gli amici degli amici e repressione delle libertà individuali.
Qualcuno comincia a "vedere la luce", o perlomeno le inquietanti somiglianze fra la distopia di Rand ed il nostro mondo in crisi? Bisogna ammettere che, come mi si faceva notare durante l'inaugurazione di Obama, il neo-presidente suona come alcuni dei personaggi di Ayn Rand: i riformatori pieni di ottime intenzioni, le cui azioni tuttavia trascinano alla rovina la società che vorrebbero migliorare per il "bene comune". Meglio, tuttavia, non farsi particolari illusioni.
Nel frattempo, anche il primo volume della trilogia in cui è stata divisa l'opera in Italia è esaurito. Non osiamo sperare che sia dovuto all'esttremo interesse del pubblico, ma ci piacerebbe almeno rivederlo nelle librerie.
Marginal Revolution: Counter-cyclical asset of the day: Atlas Shrugged
venerdì, febbraio 27, 2009
Anti-Depressione a mezzo stampa: La Rivolta di Atlante
Posted by J.C. Falkenberg at 6:20 PM |
Labels: Ayn Rand , oggettivismo
Addio al Fabbricante di Universi
Addio a Philip José Farmer, 1918-2009, stupefacente creatore di mondi. Lascerà un vuoto
Posted by J.C. Falkenberg at 3:27 PM |
Toilette a gettoni per Ryanair?
Ebbene sì: l'amministratore delegato di Ryanair ha dichiarato che si sta valutando d'installare una toilette a gettone o a monetine per gli aerei della compagnia low-cost irlandese. non ci si finisce mai di stupire. Un solo dubbio: nel caso si acquisti della birra in volo, ci sarà un gettone in omaggio?One thing we have looked at in the past, and are looking at again, is the possibility of maybe putting a coin slot on the toilet door, so that people might actually have to spend a pound to spend a penny in future," he told the BBC.
E queste sarebbero scuse?
Fra poco sentirete dire che Richard Wiliamson, il vescovo lefebvriano negazionista, si è scusato per le sue dichiarazioni ed ha ritrattato. In una parola, è falso.
Dalla BBC : "Richard Williamson said if he had known the full harm his comments would cause, he would not have made them. "
Traduzione " Richard Williamson ha detto che se avesse saputo l'entità del danno che i suoi commenti avrebbero causato , non li avrebbe fatti". Ha poi proseguito sostenendo di aver semplicemente ripetuto opinioni che aveva formato vent'anni fa, sulla base delle informazioni allora disponibili.
Questa non è una ritrattazione od una ammissione della falsità delle proprie opinioni : sono delle scuse al Papa, che lo ha riammesso nella Chiesa, per avergli creato problemi sui media. Vedremo se al Vaticano basteranno, o se pretenderà finalmente che un suo vescovo cessi di negare la realtà fattuale, almeno quando non si tratta di dottrina della Chiesa. O dobbiamo credere che l'Olocausto venga negato soltanto pubblicamente, mentre in privato una parte della Curia continui a ritenere gil ebrei meritevoli di persecuzione sempre e comunque?
giovedì, febbraio 26, 2009
Finanza Creativa, Obama-style
Barack Obama ha promesso di dimezzare il deficit una volta terminata l'emergenza, impegnandosi a trovare duemila miliardi di dollari di "risparmi" all'interno del bilancio lasciato in eredità da George Bush.
I primi dettagli fanno sospettare che i "risparmi" saranno tanto reali quanto le garanzie dietro a certi mutui
La maggior parte del piano di risparmi si basa su due elementi: la fine dei tagli alle tasse di Bush e la fine della guerra in Iraq.
Nel caso dei tagli, non si tratta di una novità: erano stati introdotti dall'amministrazione Bush come una misura della durata di due anni e di conseguenza non si tratta di un "risparmio", ma della fine naturale di una misura temporanea.
Le cifre sui risparmi nella guerra in Iraq sono ancora più sospetti: il team di Obama ha calcolato il totale delle risorse necessarie per prolungare l'impegno americano in Iraq fino al 2019 e lo ha aggiunto alla categoria "risparmi" , ottenuti grazie al graduale ritiro delle truppe.
Nessuno però si aspettava un impegno massiccio come quello attuale per il prossimo decennio: è come se si sostenesse che non regalare un milione di euro all'anno ad ogni italiano porterebbe a risparmi per decine di miliardi di euro; vero, ma totalmente irrilevante, visto che la cifra sarebbe un risparmio su di una spesa che nessuno aveva intenzione di fare.
Sulla National Review Online godetevi lo scambio di battute fra un imbarazzatissimo portavoce di Obama ed il reporter che lo ha messo all'angolo sul tema.
Sciopero selvaggio e democrazia fra i lavoratori
Era ora: lo sciopero selvaggio non sarà più possibile. Il progetto di legge presentato dal ministro Sacconi è interessante ed in una sua parte dovrebbe essere estesa, secondo me, alla generalità delle astensioni dal lavoro. Parlo dell'obbligatorietà di un referendum consultivo fra i lavoratori prima dell'approvazione di uno sciopero, in modo che si possa dare una voce anche a coloro che non sono d'accordo con la linea del sindacato dominante.
Si tratta di un istituto presente anche, ad esempio, nelle nazioni anglosassoni, dove i sindacati sono spesso obbligati a consultare i lavoratori prima che venga riconosciuta la liceità di uno sciopero.
L'unica necessità da salvaguardare è quella che il ballottaggio avvenga a scrutinio segreto, in modo da evitare che i fautori dello sciopero possano intimidire i dissidenti.
Non a caso, la prima richiesta del sindacato AFL-CIO al neopresidente Barack Obama è stata proprio l'abolizione dello scrutinio segreto del sindacato. Obama per il momento nicchia, conscio dell'estrema impopolarità della misura presso l'elettorato, ma è difficile resistere ai desideri dell'organizzazione che, al di là della retorica sul rinnovamento, sulle piccole donazioni e sui volontari, ha fornito il maggior contributo in termini di denaro e di personale al partito democratico ed alla campagna elettorale del 2008.
Hat Tip: Camelot
Terme superaccessoriate da 9,2 milioni per gli eurodeputati
Complimenti agli eurodeputati:
La crisi economica sta costringendo un po' tutti a risparmiare essendo più oculati nelle proprie spese, tagliando magari per prime quelle cosidette voluttuarie. Ma evidentemente qualcuno non la pensa allo stesso modo, considerando quello che è stato appena deciso dall'Europarlamento a pochi mesi dal suo rinnovamento.
Il Parlamento infatti, nel suo bilancio annuale ha inserito la voce che riguarda il progetto di rinnovamento delle proprie strutture ricreative, presenti nei sottofondi del Parlamento, che ora dovrà passare il vaglio del voto a metà marzo da parte dei deputati. Nello specifico si tratta dell'ampliamento e miglioramento degli impianti sportivi che attualmente occupano circa 1400 mq dell'edificio che ospita l'europarlamento. Il piano di restauro, affidato ad un celebre studio di architettura belga, prevede di aggiungere alle strutture già presenti, una piscina coperta olimpionica, una modernissima area spa e uno spazio per i massaggi di circa 200 mq con annesso studio medico e fisioterapico. [...)
Il tutto per la modica spesa di circa 9,2 milioni di euro, di cui solo 5,1 per la costruzione della piscina olimpionica e 2,3 per la ristrutturazione dell'attuale palestra, che fu costruita quattordici anni fa.
Hat tip: Hurricane_53
Posted by J.C. Falkenberg at 12:06 PM |
Labels: Europa , Europarlamento , Sprechi , Statalismo , unione europea
mercoledì, febbraio 25, 2009
Amex : il bailout (non) funziona come previsto
Il mio socio lo chiama giustamente il dilemma del prigioniero del credito : Amex , destinataria dei fondi del TARP al fine di espandere il credito (dove piace a lorsignori politici, ovviamente) , impiega i fondi del fondo di salvataggio per offrire 300 dollari ai clienti che saldano il proprio conto e quindi riducono la domanda di credito.
Il grande piano di salvataggio continua a dare i suoi ottimi frutti, proprio come previsto.... da chi non è accecato dalla statolatrìa.
Wall Street: l'ultimo chiuda la porta?
Esiste una notevole differenza fra questo minimo dei mercati azionari ed il precedente, avvenuto a Novembre. Allora l'ondata di vendite era originata dalla necessità degli hedge fund di ridurre le proprie posizioni, a causa della mancanza di finanziamenti e dell'ondata di riscatti di quote che si trovavano costretti ad onorare. Questa votla, pare che gil hedge fund non siano particolarmente coinvolti, ma che siano gli investitori individuali, il nucleo del popolo dei "cassettisti", abituato a comprare azioni e a detenerle per lunghi periodi, a vendere in massa quasi qualsiasi azione .
Nel medio periodo, potrebbe persino essere un segnale positivo: quando i piccoli investitori escono e gettano la spugna, senza che nessuno raccolga il testimone, siamo di solito si minimi storici e si intravede la fine del tunnel - non si può essere più negativi di "vendo, a qualsiasi prezzo". Il problema è che la fine del tunnel può essere davvero lunga: questa uscita in massa impedisce probabilmente una ripresa immediata, a V.
Hat tip: MarketBeat
martedì, febbraio 24, 2009
Anche per l'ONU scoperte tracce di uranio in Siria
Per chi pensasse che nel 2007 gli israeliani avevano bombardato a casaccio una pacifica installazione civile siriana: secondo l'AIEA , l'Agenzia Atomica dell'ONU, in Siria sono state scoperte tracce di uranio nella località bombardata
Grazie a Hurricane 53
Chernin se ne va da News Corp . Svolta a sinistra per FOX?
Spero che la dipartita di Ron Chernin non abbia ripercussioni sulla emittente televisiva FOX, la grande storia di successo della TV americana degli ultimi vent'anni e uno dei pochi bastioni dell'informazione alternativa alla sinistra nel panorama televisivo americano (e mondiale). Murcodh, grazie all'influenza della nuova e giovane moglie, ha ripetutamente sbandato verso il collettivismo radical-chic.
Lloyds: il momento dell'oro alla patria
E' arrivato il momento delle offerte che non si possono rifiutare: in cambio della cancellazione dei 480 milioni di sterline dovute al governo per gli interessi sui prestiti di emergenza, il colosso inglese Lloyds ha promesso di prestare di più alle aziende. Il passo da qui al credito forzato ai settori industriali favoriti dal partito al potere e ai prestiti sottocosto agli amici degli amici sarà molto, molto breve.
Non so chi sia più in malafede, fra il governo e i dirigenti di Lloyds, o chi più stupido e miope, fra gli azionisti della banca, addormentati al timone, e la manica di politici e burocrati che prima ha creato il problema ed ora cerca un modo per nasconderlo sotto la retorica nazionalista.
Meritano di perdersi anche la camicia, ma purtroppo la faranno perdere agli inglesi: stanno danneggiando, per l'ennesima volta, le fondamenta stessa di una società libera - e proclamano, per l'ennesima volta, di farlo per difenderla.
Abbiamo già sentito questa scusa, da Mussolini a Stalin all'ultimo Presidente USA - e si è sempre rivelata debole.
Pagheremo caro, pagheremo tutto.
Posted by Unknown at 7:17 AM |
Labels: Credit , Socialismo , Uk
lunedì, febbraio 23, 2009
Tocca dargli ragione
Forse farò storcere il naso al mio socio, ma per una volta concordo con Camillo:
"Sì, lo so. A tutti è piaciuto il film anglo-indiano, a me è sembrato un concentrato di tutti, proprio tutti, i luoghi comuni del cinema, una specie di Cinema Paradiso in salsa tandoori."
Posted by Unknown at 9:44 PM |
Labels: Christian Rocca , Cinema , Oscar
Berlusconi - urne ad Ottobre ?
Oggi Temis riporta una voce interessante:
Di nuovo alle urne: questo è il progetto politico di Berlusconi che sta togliendo il sonno a tutti. a destra come a sinistra e al centro. il cav attenderà le europee e se dopo la sardegna anche l'europa dovesse confermare l'onda lunga del pdl, intende sciogliere le camere. diversi gli obiettivi: rafforzare la maggioranza in parlamento prima che la crisi diventi generale, togliersi dalle scatole tremonti con cui ormai è ai ferri corti ed evitare il rischio che il nuovo presidente della repubblica venga votato da un parlamento eletto dopo 5 anni di crisi
Il problema :è con chi sostituire Tremonti? E per quali ragioni? Non vorrei fossero quelle sbagliate.
Molti dei papabili sono persino più socialisti di Tremonti e non sono sicuro Berlusconi voglia qualcuno di diverso da un Beneduce: in quel caso, Tremonti va benissimo.
Senza contare la Lega, che probabilmente rischia di crescere ancora a Nord.
Posted by Unknown at 7:28 PM |
Labels: Berlusconi , PdL , Tremonti
Manuale illustrato di funzionamento del piano di salvataggio dell'economia globale
Ecoc un manualetto che spiega molto semplicemente il funzionamento del piano di salvataggio del sistema bancario americano ed ,in prospettiva, di quello mondiale: poche immagini valgono molto più di un milione di parole - o di 800 miliardi di dollari (che in realtà pare siano diventati 3mila prima ancora di cominciare)
TARP Bailout in Figures
Norm Stamper all'antidroga!
A Reason si fanno una domanda molto semplice: perché un veterano come Norm Stamper, ecx capo della polizia di Seattle, non è in corsa per il posto di "drug czar", ossia più prosaicamente di gran capo dell'antidroga made in USA?
Perché si è schierato a favore di qualcosa di razionale: la vendita regolamentata della droga, esattamente come accade per il tabacco e l'alcool, in modo da colpire al cuore il sottobosco criminale che profitta del proibizionismo - e, purtroppo per la sua carriera politica, la burocrazia che campa di retorica proibizionista.
Hat tip : Reason Magazine
Posted by J.C. Falkenberg at 3:41 PM |
Labels: Proibizionismo
100% d'accordo
Se proprio dobbiamo divenare keynesiani, meglio farlo con stile: anche qui si è d'accordo con Jeffrey Sachs."Greg Mankiw points us to this article by Sachs, excerpt:
President Barack Obama’s economic team is now calling for an unprecedented stimulus of large budget deficits and zero interest rates to counteract the recession. These policies may work in the short term but they threaten to produce still greater crises within a few years. Our recovery will be faster if short-term policies are put within a medium-term framework in which the budget credibly comes back to balance and interest rates come back to moderate sustainable levels....
We need to avoid reckless short-term swings in policy. Massive deficits and zero interest rates might temporarily perk up spending but at the risk of a collapsing currency, loss of confidence in the government and growing anxieties about the government’s ability to pay its debts. That outcome could frustrate rather than speed the recovery of private consumption and investment. Deficit spending in a recession makes sense, but the deficits should remain limited (less than 5 percent of GNP) and our interest rates should be kept far enough above zero to avoid wild future swings."
Il problema è purtroppo quello evidenziato in un coommentoa margine: Sachs è diventato ragionevole, proprio mentre il suo obbiettivo - Larry Summers, eminenza grigia del team di Obama - sta diventando più sbiellato di Paul Krugman. Il panico annebbia la vista anche dei migliori .
Hat tip: Marginal Revolution
Posted by J.C. Falkenberg at 2:46 PM |
Banche, GM e Chrysler: lo scandalo continua.
Cosa Non fanno alcune decine di milioni di dollari in contributi elettorali ed una leale base sindacale: General Motors e Chrysler non si devono neppure preoccupare di trovare il pacchetto finanziario necessario in caso di amministrazione controllate: il Tesoro americano lo sta facendo per loro.
A lato, proseguono le manovre per nazionalizzare le mega-banche USA. Il termine è un esempio di ipocrisia: si dice nazionalizzazione anche quando si parla di passi che non richiedono un intervento statale, se non per bramosìe politiche e peccati burocratici.
Non esiste un motivo serio per cui GM e Chrysler non possano esser poste in amministrazione controllata - esattamente come non esiste un motivo per cui non possano andarci le banche , una volta che i conti correnti siano stati garantiti. Le aziende potrebbero essere ristrutturate rapidamente e le perdite verrebbero ripartite fra degli azionisti troppo stupidi per non accorgersi dei danni inflitti dalla dirigenza che hanno appoggiato e da creditori troppo pigri e codardi per non ritirare il proprio appoggio - ed i propri soldi - in tempo utile.
Il vero problema è il desiderio dei banchieri centrali e dei burocrati nelle agenzie di regolamentazione di non ammettere la propria sconfitta e la voglia della classe politica e dei sindacati di poter controllare il credito, manipolandolo a fini "sociali" - in una simpatica riedizione dei fasti del socialismo e dell'economia nazista.
Un commissariamento ha dei limiti temporali e richiede un accordo con i creditori, mentre la nazionalizzazione permette di nascondere il fallimento sotto il tappeto e fingere che vada tutto bene - a spese del contribuente.
Hat tip: Naked Capitalism
Posted by J.C. Falkenberg at 9:20 AM |
Labels: Bailout , Banche , Chrysler , corruzione , General Motors , Socialismo , Statalismo
sabato, febbraio 21, 2009
Casini come Sharon?
Il miglior commento lo faNextcon, parlando di Kadima in salsa umbra
A Todi oggi parte il nuovo progetto dell'Unione di Centro del liquido Pierferdinando Casini che ha come modello il Kadima di Sharon e Livni.
Guarda caso, oggi in Israele, l'incarico di formare il nuovo governo è andato al leader del Likud Nethanyahu.
La storia, come la politica è capace di grande ironia....
Sharon è stato un militare, una persona di convinzioni granitiche e capace di organizzare rappresaglie brutali ed offensive devastanti .
Casini, con i il suo ruggito da coniglio, gli riesce ad assomigliare adesso che Sharon è sottoterra.
venerdì, febbraio 20, 2009
Da quando la decapitazione non è violenza sulle donne?
Muzzammil Hassan è imprenditore musulmano, recentemente impegnato nel lancio di una TV orientata a "difendere" i musulmani dai pregiudizi: di fatto, a fare propaganda filoaraba e filo-islamista, sostenendo che l'immagine "medievale" dei fondamentalisti fossero menzogne demoplutogiudaiche. Tutto perfettamente legittimo, ma difendere il suo punto di vista è divenuto alquanto difficile, dopo che il suddetto "imprenditore" è stato accusato della decapitazione della moglie in una vera e propria esecuzione in stile talebano.
Quello che sembra incredibile è quello che ha da dire il NOW, la maggiore associazione femminista d'America assolutamente nulla. Nel suo sito Web non se ne parlava sino a ieri, anche se va detto che la questione veniva bollata con parole di fuoco dalle femministe a livello locale.
Come interpretarlo? I progressivi equi e solidali sono uguali ovunque: la censura cala su qualsiasi evento che non si conformi con il Paese delle Meraviglie nel quale pensano di vivere; quando poi si parla di fondamentalismo, sappiamo quanto il complesso di colpa e la vigliaccheria nei confronti contino molto. Mister Hassan era esattamente quello che serviva per l'allucinazione riguardo il fondamentalismo islamico e sulla colpa perenne dell'Occidente; di conseguenza, Il razzismo "alla rovescia" di certa sinistra fa sì che una testa mozzata, anche se femminile, non interessi nemmeno a certe femministe.
Posted by J.C. Falkenberg at 6:49 PM |
Labels: Femminismo , Islam , Media , Propaganda
Saab, controllata da GM chiede l'amministrazione controllata: ognuno per sé e il contribuente per tutti
SAAB, controllata scandinava di General Motors, ha appena portato i libri in Tribunale e ha chiesto l'amministrazione straordinaria . La mossa è avvenuta subito dopo che il governo svedese ha rifiutato di sovvenzionare Saab o di nazionalizzarla.
Adesso il problema si sposta nell'indotto: l'amministrazione controllata permette di continuare la produzione e quindi di mantenere molti dei posti di lavoro, ma consente di rinegoziare ei termini dei contratti con fornitori e creditori, oltre che sospendere i pagamenti sino al raggiungimento di un accordo. Il gran rifiuto del governo svedese, perlomeno, evita che i danni vengano sentiti anche dai contribuenti e non soltanto da coloro direttamente coinvolti e fornisce un incentivo alla risoluzione rapida della situazione: senza i soldi regalati dal governo, ognuno sa che deve raggiungere un accordo quanto più in fretta possibile.
General Motors sta insomma dando un novo significato al termine "interesse nazionale": non si limita a chiedere sussidi al governo americano, ma sta provando a fare lo stesso per ogni sua singola filiale nazionale.
Siamo di fronte al fallimento della globalizzazione? In realtà siamo almeno in parte di fronte all'ennesimo fallimento dello Stato (oltre che di manager e sindacati) , frutto delle conseguenze "inattese" dei provvedimenti protezionistici di alcuni governi.
L'approccio di GM è infatti razionale: si chiudono le divisioni in perdita ovunque esse siano. LA situazione è poi esacerbata dalle richieste protezionistiche dei singoli governi, come ad esempio quello francese, che condizionano gli aiuti al mantenimento dei livelli produttivi nel proprio territorio.
Hat tip: Il Sole 24 ORE
Posted by J.C. Falkenberg at 10:39 AM |
Labels: General Motors , Protezionismo , SAAB , sussidi
mercoledì, febbraio 18, 2009
Greenspan, decisore "pubblico"
Nazionalizzare le banche, in questo contesto, significherebbe consegnare il sistema finanziario a quello politico, ossia agli stessi responsabili unici del danno: è vero che chi rompe paga e i cocci sono suoi, ma lorsignori hanno rotto e hanno pagato con i soldi del contribuente.
Vedremo se i cocci serviranno alla famosa "politica industriale", regalando credito agli amici e strangolando tutti gli altri. Mi spiace, ma dopo i disastri combinati dai decisori statali anche benintenzionati e liberali, come Greenspan, ho difficoltà a scommettere che ne esistano di tanto efficienti, incorruttibili ed imparziali.
GM meglio di Fiat - nel chiagni e fotti all'italiana
Lo stile italiano fa scuola nel mondo. General Motors ha annunciato un piano degno dello splendido esempio fornito da Fiat nell'ultima generazione: licenziare e chiedere aiuti di stato , sempre e comunque. GM infatti ne licenzia 46mila , subito prima di chiedere altri $16.6 miliardi di dollari.
Sarà stato un caso che l'annuncio sia arrivato solo 24 ore dopo che il Wall Street Journal aveva rivelato come Obama pensasse di imporre l'amministrazione controllata , prima di sborsare nuovi aiuti?
La manovra avrebbe avuto senso, anche più della nazionalizzazione: sotto amministrazione controllata, l'azienda può essere ristrutturata in maniera decisa: il management può essere espulso, gli accordi sindacali adeguati alla realtà, gli azionisti spazzati via e i creditori costretti a subire sacrifici, degna punizione per la totale abdicazione al ruolo di proprietari e guardiani dell'avvedutezza dei dirigenti.
Un anatema, insomma, per una dirigenza inadeguata quanto quella di GM, un sindacato avido e una base azionaria incompetente e dei creditori indegni come quelli che compongono il circo dell'auto americano, un circo che sarebbe finalmente potuto essere spazzato via.
Molto meglio, a questo punto, imitare l'Avvocato e cominciare con le tattiche "all'italiana" pur di salvare la pelle. Anche a spese dell'azienda.
Posted by J.C. Falkenberg at 8:39 AM |
Labels: General Motors , nazionalizzazioni , sussidi
martedì, febbraio 17, 2009
colazione da Tiffany per Warren Buffett
Warren Buffett, una leggenda vivente fra gli investitori americani, sta trasformandosi sempre più in banchiere oltre che azionista delle imprese che apprezza. Data la sua preferenza per aziende e strumenti che ritiene sottovalutati, è un buon segnale, ma è anche un buon investimento?
Il "saggio di Omaha" ha appena acquistato 250 milioni di nuove obbligazioni emesse da Tiffany , il tempio della gioielleria made in USA. Le obbligazioni scadono in due tranche, fra 8 e 10 anni e pagano una cedola a cedola del 10% , sicuramente interessante per un'azienda ancora "investment grade".
Per Buffett e la sua Berkshire Hathaway non è stato un grande anno, con un calo del 32% nel prezzo dell'azione. Buffett, che cerca investimenti sicuri e in grado di rendere soddisfazioni nel lungo periodo, non è particolarmente preoccupato - e nemmeno i suoi fan: in fondo, il 20% è decisamente meglio dell'8.5% che costituisce il ritorno medio del mercato azionario americano nel lungo periodo. Questo dato potrebbe spiegare lo spostamento dell'attenzione di Buffet lontano dagli investimenti in azioni verso quelli in debito: di recente Berkshire ha acquistato debito ed azioni privilegiate non solo di Goldman Sachs, ma anche di General Electric, Swiss Re, Harley Davidson . Tutto al 10% circa.
Hat tip: MarketBeat
Posted by J.C. Falkenberg at 8:17 AM |
Labels: Buffett , Credit crunch , Mercati
lunedì, febbraio 16, 2009
Buy American? Hire american
Protezionismo a tutto campo negliUSA. E non si tratta soltanto di qualche lunatico di destra, ma dell'ombamiano senatore indipendente di sinistra del Vermont Bernie Sanders e del Repubblicano isolaizonista "storico" Charles Grassey. In cambio dei soldi per il salvataggio, i due senatori vorrbbero che le banche americane adottassero una politica "Hire American", ossia non assumessero più stranieri.
Non che le banche americane pianifichino di assumere qualcuno nel prossimo futuro.
Posted by J.C. Falkenberg at 2:53 PM |
Labels: Obama , Protezionismo
California , niente bilancio, niente soldi, niente maggioranza.
E adesso sono veramente cavoli amari ... California Lawmakers Fail to Pass Budget California legislators Sunday night failed to pass a budget to close
the state's $42 billion deficit, with legislative leaders aborting the vote when
it became clear they lacked the one additional Republican vote they still needed
for the two-thirds majority required to pass the budget.
Un disastro annunciato: il governatore repubblicano della California, Arnold Schwarzenegger, ha rotto lo stallo (di cui si parlava qui) ed aveva ridisegnato la manovra di bilancio a porte chiuse mettendosi d'accordo con i democratici ed i repubblicani moderati.
La minoranza repubblicana ha votato compattamente contro, impedendo di raccogliere i due terzi dei voti necessari per far passare i 14 miliardi di aumenti di tasse inseriti nel bilancio. Niente da fare: non soltanto la gran parte dei repubblicani si è rivoltata contro il governatore ed i capogruppo parlamentari, ma hanno addirittura minacciato azioni legali nel caosil budget venisse passato a magioranza semplice.
La California rischia un deficit di 42 miliardi, nel caso il bilancio fosse identico all'anno scorso; il governo statale ha già paventato 20mila licenziamenti ed ha posto in ferie obbligate circa 200mila lavoratori impiegati dallo stato. Per i repubblicani, la crisi è l'effetto degli eccessi di spesa delle amministrazioni democratiche immediatamente precedenti a Schwarzenegger e della cultura "tassa e spendi" dei democratici in parlamento, una casta dominata dalle lobby di sindacali ed ambientaliste.
Prima di accusare i repubblicani per lo stallo, ricordiamoci che la costituzione californiana è stata plasmata da una serie pluridecennale di referendum volti appunto a limitare le possibilità di predazione fiscale di una classe politica di questo tipo, inamovibile ma ampiamente detestata. I repubblicani stanno insomma facendo il proprio mestiere, al contrario di Schwarzenegger, che sembra essersi fatto prendere dal panico.
Hat tip: WSJ.com
Posted by J.C. Falkenberg at 11:42 AM |
Labels: California , GOP , Schwarzenegger , Tasse
Idee brillanti, ovvie , semplici - e tremendamente sbagliate
Come diceva H.L.Mencken,
"There is always a well-known solution to every human problem--neat, plausible, and wrong. (HT: Moncur)"
ossia : "c'è sempre una soluzione ovvia e ben conosciuta ad ogni problema - semplice, plausibile, ed errata".
L'ultima dimostrazione di questo aforisma arriva direttamente dal Financial Times, per bocca di TIm Leunig, della London School of Enconomics, che sostiene che la cura ai rischi di deflazione sia... un po' di inflazione. Anzi, una politica preannunciata che porti ad un "temporaneo" periodo di inflazione.
GIà che c'era, avrebbe potuto sostenere che la soluzione al problema delle nascite indesiderate sarebbe che le donne potessero rimanere "un pochino" incinte.
Si tratta oltretutto di minestra riscaldata: è precisamente la "soluzione" adottata nel periodo d'oro "keynesiano" ( con cui il povero Keynes aveva in realtà poco a cui spartire). Il risultato fu un'inflazione né temporanea, né moderata.
Il problema di tale teoria è che le persone non sono stupide; mentre una bolla finanziaria può svilupparsi lontano dalla luce dei riflettori e per molte scelte economiche il senso comune e le differenze informative possono sviare dalla scelta razionale "tradizionale", vi sono vi sono ben pochi dubbi che nel caso dell'inflazione le persone ridiventino "razionali" molto rapidamente: l'aumento dei prezzi è un fenomeno ben evidente fronte agli occhi di tutti, dal barbone al ricco e tocca chiunque in maniera massiccia. La conseguenza sarebbe la classica spirale inflazionistica che noi italiani ben conosciamo: una rincorsa continua fra prezzi e rivendicazioni sindacali, con con conseguenze devastanti per gli investimenti, l'innovazione e la stabilità economica e politica.
Perché voler finire dalla padella nella brace?
FT.com - Co-ordinated inflation could bail us all out: "Recessions are not unusual, but the extent to which the origins of the current crisis are financial is. We must therefore consider whether unusual financial solutions are required. The global economy would benefit from a pre-announced, temporary, globally co-ordinated bout of moderate inflation."
Posted by J.C. Falkenberg at 9:57 AM |
Labels: Economia , Inflazione
giornalismo finanziario alla frutta, anzi alla verdura
Citazione del giorno:
"Essere il presentatore di una rubrica finanzairia in TV di questi tempi è come essere il proprietario di una gelateria dove l'unico gusto rimasto è quello agli spinaci"
The
Media Equation - Financial Journalists Fumble to Cover a Lasting Slump -
NYTimes.com: "And for people who cover personal finance, the
narrative of big stock swings and instant profits has been replaced by cautious
advice about hunkering down with T-bills and cash. Being a financial news anchor
must seem like owning an ice cream parlor where spinach is the only flavor on
the menu."
domenica, febbraio 15, 2009
Mastella ritorna. Infatti sono sempre i migliori queli che se ne vanno.
Sono sempre i migliori quelli che se ne vanno. I peggiori, invece, ritornano. Purtroppo. Europee, Mastella nelle liste del Pdl.
Chiamarlo PdL comincia a sembrare una triste ironia. Il sottoscritto non è un fan dei ludi elettorali ad ogni costo, ma forse potrebbe tornare utile un meccanismo di selezione delle élites migliore della cooptazione a sfondo tribale.
Volendo discutere nel merito e dei possiibli vantagig a breve, non si può che quotare Il Fazioso
Sul breve periodo può anche essere utile, ma sul lungo periodo con queste
decisioni si rischia di far diventare il PDL un partito oggettivamente e
volontariamente legato agli schemi della prima repubblica.
Posted by J.C. Falkenberg at 11:00 PM |
Labels: democretini , Europee2009 , Humour , Mastella
La maledizione di Alitalia continua : Air France in perdita
Alitalia riesce a far danni soltanto quando la si pensa? Prima ancora di doverla consolidare nel proprio conto economico, Air France è passata in perdita, dopo anni di utili. Si tratta di una pura coincidenza, ovviamente, ma come jattura da Venerdì 13 non è male.
Posted by Unknown at 9:20 AM |
Ode a Mark Sanford
Allora esistono politici in grado di vedere al di là del proprio naso: il governatore della Carolina del Sud Mark Sanford vorrebbe rifiutare i soldi del pacchetto di stimolo, spiegando di non volersi rendere complice di un piano di aiuti che aiuterà soltanto gli amici della classe politica con i soldi dei contribuenti americani.
Il Governatore è noto per essere un falco nella difesa dei cittadini contro il fisco rapace e la crescita della spesa pubblica, sia da deputato a Washington che da governatore non si è mai fatto scrupoli a votare e porre il veto anche a provvedimenti di spesa provenienti dal proprio stesso partito, quando la copertura finanziaria era dubbia.
Sanford è una stella in ascesa nel partito repubblicano, un conservatore del Sud pronto a sostenere con vigore la necessità di un governo limitato sia in economia che nella sfera dei diritti civili; in grado, cioè, di tener testa anche all'ala evangelica del suo stesso partito, quando questa ha preteso di abusare il programma del GOP ed espandere il governo per imporre una propria agenda religiosa in cambio di maggiore assistenzialismo.
La débacle del socialismo cristiano di Bush lo ha portato ancora di più alla ribalta, tanto da essere stato considerato uno dei favoriti per la presidenza del partito all'indomani dell'inaugurazione di Obama.
Nel giorno in cui tre senatori repubblicani hanno "tradito", appoggiando Obama, si tratta di una buona notizia. Per la cronaca, alla Camera i repubblicani hanno votato compatti ed hanno avuto la compagnia di 16 democratici, dimostrando che qualcuno, per ora, ha ancora una spina dorsale.
Noticina di colore: notare, per i lettori angolofoni, la differenza di tono con cui l'Economist dipinge Sanford, rispetto al Wall Street Journal e a Wikipedia; ad esempio,l'Economist cita i veto che potrebbero sembrare ultrareligiosi, mentre Wikipedia ricorda la sua opposizione alla personalizzazione delle targhe in funzione confessionale.
Sapevamo che, dopo la promozione di Micklewaithea direttore globale, la redazione USA era sbandata a sinistra, ma una distorsione simile è degna di Repubblica. O di Tana de Zulueta, corrispondente dell'Economist che titolava su Berlusocni mafioso e divenuta poi Deputato dell'Unione. E' un caso, ovviamente.
venerdì, febbraio 13, 2009
Padre della Patria ed Imprenditore
Che dite, meglio Castro e Chavez, o un leader che , dopo aver già dimostrato la propria abilità nel produrre ricchezza, si ritira per tornare a lavorare si lancia addirittura una nuova ? Non sto parlando di Silvio Berlusconi, ma di George Washington , imprenditore di successo sia prima che dopo essere stato generale, rivoluzionario e Presidente. in un certo senso, incarna perfettamente gli USA milgiori: laddove Franklin è l'inventore e Jefferson il filosofo liberale e aristocratico costruttore di splendide ville, Washington è il busineesman che ha costruito aziende e sviluppato attività commerciali ed agroindustriali. His business ventures are impressive in their own right. During America's time as an English colony, Washington ran a fishing operation that processed 1.5 million fish per year and sold them throughout the 13 American colonies and the British West Indies. The mill he built ground 278,000 pounds of flour annually that was shipped through America and even exported to England and Portugal. In the 1790s, during the last years of his life, Washington built one of the largest whiskey distilleries in the new nation. No wonder he ended up Whereas Franklin built gadgets at his homestead, and Jefferson built fancy buildings, In the 2006 biography The Unexpected George Washington, Harlow Giles Unger calls Washington "one of America's leading entrepreneurs" and chronicles Washington's transformation of Mount Vernon from a sleepy tobacco farm into a forward-looking industrial village. As Unger writes, Washington "expanded a relatively small tobacco plantation into a diversified agroindustrial enterprise that stretched over thousands of acres and included, among other ventures, a fishery, meat processing facility, textile and weaving
first in the hearts of his countrymen.
Washington built was a series of integrated businesses. It may be time to think of him as Steve Jobs 1.0.
manufactory, distillery, gristmill, smithy [blacksmith shop], brickmaking kiln, cargo-carrying schooner, and, of course, endless fields of grain."
Posted by J.C. Falkenberg at 1:20 PM |
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Gli aiuti di Stato ricordano il giorno dei morti viventi
Quella che in Italia passa per "politica industriale" ricorda un film di Romero: gli zombie divorano i vivi, distruggendo la civiltà. La differenza è che, nel mondo reale, i morti non devono andare a caccia delle proprie vittime, che vengono invece raccolte e mandate al macello da solerti funzionari governativi. Ovviamente, tutto questo viene fatto, ci vien detto, per il nostro bene.
Posted by J.C. Falkenberg at 10:44 AM |
Labels: aiuti di stato , capitalismo , concorrenza , Fiat , giornalettismo , Indesit , monopolio , Statalismo , sussidi
Effetto Obama: i Repubblicani ad un solo punto dai Democratici
I primi effetti dell'amministrazione Obama e dello strapotere democratico si cominciano a vedere: il Partito Repubblicano è in forte rimonta e quasi alla pari con i democratici. Non sono sicuro sia un bene.
Comincia a sembrare plausibile la tesi di molti commentatori della riva destra, per cui gli americani hanno votato per Obama anche per punire un partito repubblicano che vneiva percepito come una parodia di quello democratico: assistenzialista, corrotto e bigotto.
Buone notizie? Soltanto in parte. Il GOP non è ancora riuscito a sanare i propri problemi fondamentali, ossia il recupero della metà libertaria della coalizione , ma l'assenza dal potere ha almeno messo il silenziatore a quei conservatori che si comportavano come dei socialdemocratici, pardon, liberal di destra: disposti a buttare dalla finestra qualsiasi somma di denaro del contribuente pur di farsi rieleggere e portare avanti la propria agenda anche a scapito della libertà di scelta altrui.
Il silenzio, tuttavia, non risolve la questione: senza un ritorno al fusionismo tipico della coalizione repubblicana reaganiana ogni rimbalzo sarà di mera natura elettorale e temporanea ed anche un ritorno al potere non riuscirà a riportare la nazione sul binario della libertà.
Ogni riferimento alla situazione italiana non è puramente casuale: la coalizione di centrodestra soffre dello stesso problema , con la differenza che il fusionismo, da noi, non è mai veramente arrivato a compimento e, di conseguenza, ogni singolo ciclo elettorale ha marcato il fallimento dei tentativi di evoluzione del centrodestra e di modifica della costituzione materiale italiana verso una struttura più liberale.
Hat tip: Right Wing News
Posted by Unknown at 7:43 AM |
Labels: Fusionismo , GOP , Obama
mercoledì, febbraio 11, 2009
Fini solo? Forse , e soltanto a Palazzo Madama . In Europa è lui in maggioranza a destra
«Lui può fare qualsiasi cosa voglia, anche il capo di un grande partito unitario di centro-destra... Certo andando verso il Ppe non credo che possa farlo a queste condizioni».(dal Sole 24 ore)Qualcuno spieghi a Gasparri che il PPE comprende partiti per i quali l'ammissione non è condizionata alla genuflessione 5 volte al giorno in direzione del Vaticano, od alla lobotomia. Si scorra l'elenco dei partecipanti, le loro posizioni programmatiche, i voti al Parlamento europeo, prima di sproloquiare, negando anche alcune delle posizioni storiche in AN . Detto fra noi, se Fini non è Almirante, Gasparri con la sua rivolta dei colonnelli ha fatto una figura degna di Paolo Cento.
Questa è l'idea di Fini:
In gioco c'è l'idea stessa di partito a poche settimane dal congresso che celebrerà la fusione di Fi e An nel Pdl. Un partito che non potrà essere confessionale - ha confidato Fini ai suoi - e che dovrà ospitare «una pluralità di posizioni». Ma soprattutto un partito che si caratterizzi per il «patriottismo costituzionale»: «Non vuol dire che la Costituzione è intoccabile, ma che tutto il Paese si deve riconoscere attorno a principi e valori condivisi. È un'idea di destra repubblicana. È un'idea che porterò nel Pdl»(sempre dal Sole 24 ore)
Speriamo: perché onestamente ci pare che i Tories britannici, l'UMP francese e gran parte della CDU tedesca si riconoscerebbero molto di più in queste posizioni di Fini, che in quelle dei pasdaran dell'accanimento. E se queste posizioni fossero più rispettate, la destra italiana avrebbe un'immagine meno clownesca sia in Italia che all'estero: dove la propaganda negativa è già incessante e non abbiamo certo bisogno di fare ogni volta una figura a metà fra i peronisti argentini e la macchietta razzista dei mangiaspaghetti assenteisti e baciapile.
Spettacolo Ventinove
Davvero, davvero divertente -ed illuminante. La storia di Alex Rodriguez, sportivo dopato, raccontata come Krugman e soci raccontano la crisi ed il bailout: Rodriguez's stimulus package , su Ventinove Settembre.
Certi "inevitabili salvataggi" vi sembreranno ancora più ridicoli.
Posted by J.C. Falkenberg at 4:05 PM |
Derivati, Ricomincia la caccia all'untore
Ecoc un altro simpatico titolo, da un blog "finanziario" GLI ENTI PUBBLICI INVESTONO ANCORA IN STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI.
Si riparte ocn la caccia all'untore contro i derivati, inquietante in qualcuno che sostiene di avere competenza in fatto di finanza e controproducente per chi vorrebbe risolvere il prolema, la cui radice non sta nello sturmento, ma nella corruzione di chi lo maneggia.
Come abbiamo già evidenziato altrove, i derivati sono uno strumento finanzario estremamente diffuso, non una espressione del Demonio.
Si tratta di una semplice forma tecnica, non di una truffa in ogni singolo caso. Se un risparmiatore compra un CCT o contrae un mutuo a tasso variabile, ad esempio, sta impiegando uno strumento derivato. Dovremmo avere sotlanto mutui a tasso fisso? Dovremmo definire incompetenti o delinquenti i mutuatari a tasso variabile, o gli investitori in CCT?
Il problema sono le truffe perpetrate nella compravendita di tali derivati, ma non sono originate dall'uso di derivati: si tratta di malversazioni che possono essere fatte da chiunque compri o venda beni e servizi per la pubblica amministrazione, in assenza di controlli sull'operato dei burocrati che la gestiscono. Vietare i derivati a causa delle perdite è paragonabile a vietare l'acquisto di carta igigenica per timore che qualcuno possa truccare gli appalti
Posted by Unknown at 2:43 PM |
Labels: corruzione , derivati , Mutui
Megalomania francese - come al solito
Ottima sintesi della polemica innescata dagli aiuti francesi in aperta violazione dello spirito, se non ella lettera, delle norme europee. L'ennesima dimostrazione, se ce ne fosse bisogno, del fatto che i francesi ritengono l'Unone Europea un comodo strumento per guardare gli altri dall'alto in basso e continuare a farsi i propri comodi, facendo pagare ad altri il conto. Esattamente come accade per la Politica Agricola o... qualsiasi altra cosa.
"In(...) in Francia, senza stare a guardare troppo per il sottile, il Presidente Sarkozy – un novello Berlusconi senza nessuno che lo contrasti – ha deciso una strada completamente diversa: prestiti agevolati a Renault e Peugeot/Citroen per complessivi 7,8 miliardi di euro (..) con l’unica condizione che tali aiuti siano destinati a mantenere i livelli occupazionali nei siti delle citate Case automobilistiche ubicate nel territorio francese.
Come dire: se dovete licenziare qualche decina di migliaia di lavoratori fatelo pure ma solo
nelle unità lavorative all’estero, in particolare in quelle polacche e ceche.
Si da il caso che il Presidente di turno dell’Unione Europea sia un ceco, il noto Topolanek, celebre per il suo antieuropeismo, il quale dietro a questa decisione francese ha visto ancora una volta i motivi che lo hanno portato ad essere contrario all’U.E.: in concreto ha visto che in Europa esistono Nazioni di Serie A e di Serie B. senza alcuna possibilità di passaggi di categoria. Cosicché i Paesi di Serie B sono destinati a ricevere insediamenti industriali dalle Nazioni di Serie A, ma con l’avvertenza che al minimo segno di turbolenza dei mercati, i loro insediamenti ne risentiranno più di quelli ubicati nel territorio della Casa Madre."
Grazie a sapori di pubblicità
Posted by Unknown at 1:23 PM |
La California va a cambiali
Lo stato della California comincerà a pagare stipendi e fornitori in cambiali, invece che in contanti. Il motivo è semplice: ha letteralmente finito i soldi e quindi, al posto del pagamento in contanti, tocca ricorrere a promesse di pagamento da incassarsi soltanto fra qualche mese. Stiamo parlando del maggiore Stato americano, che se fosse una nazione indipendente sarebbe l'ottava potenza economica mondiale.
La notizia è meno terribile di quanto possa sembrare a prima vista , ma rimane estremamente preoccupante. La ragione immediata della crisi è lo scontro in corso fra il governatore Arnold Schwarzenegger, repubblicano moderato, e il parlamento californiano, a maggioranza democratica di sinistra. Il congresso califroniano non vuole saperne di tagli alle spese, mentre il governatore non è favorevole ad un aumento generalizzato della tassazione, che sarebbe comunque molto difficile da realizzare, grazie alla particolare struttura della tassaizone, plasmata a colpi di referendum dalle periodiche rivolte fiscali di un elettorato stanco della famigerata autorefernzialità della classe politica californiana: molte imposte possono essere impiegate soltanto per coprire determinate voci di spesa e molte aliquote fiscali sono vincolate da formule prestabilite per referendum.
Il confronto è simile a quello che durante la Presidenza Clinton obbligò, di fatto, molti dipartimenti del Governo Federale a chiudere bottega per settimane (senza che i cittadini sentissero particolarmente la mancanza di molti dei burocrati in questione). La differenza sostanziale sta nel momento congiunturale.
La chiusura del governo federale avvenne per una diatriba riguardo ai programmi di espansione dello stato assistenziale che Clinton cercava d'imporre al Congresso ed ai tagli alla spesa pubblica ed alla burocrazia statale che il Congresso della "Rivoluzione Repubblicana" sveva in programma ed il presidente invece rifiutava di avallare; l'economia era allora ragionevolmente stabile ed il deficit pubblico sotto controllo ed in procinto di divenire, per un breve periodo, un surplus. La macchina statale californiana rischia invece di bloccarsi fra breve anche se il contrasto istituzionale vneisse risolto imemdiatamente: la recessione ha svuotato le casse statali, già provate da un decennio di finanza allegra durante il predominio dell'ala sinistra del Partito Democratico (coadiuvato dai pochi repubblicani arrivati al potere); i problemi sottostanti, già presenti ed ingigantiti dalla crisi economica, sono adesso enormi e il deficit dei conti pubblici veleggia verso una previsione di 42 miliardi di dollari.
Anche l'agenzia di rating Standard & Poor's si è accorta della gravità della situazione e ha ben pensato di tagliare il merito di credito del governo di Sacramento al livello più basso fra i 50 Stati dell'Unione, un "rating" simile a quello della scalcagnata Repubblica Italiana.
In Italia la soluzione del confronto istituzionale sarebbe molto semplice: il governo si limiterebbe a pagare lo stipendio ai ministeriali, fare qualche riverenza a sindacalisti ed agli amici degli amici; per tutti gli altri fornitori e creditori, inclusi i contribuenti, seguirebbe la prassi da sempre seguita dai gloriosi tempi delle strette di Ciampi: si imita il Marchese del Grillo nel suo immortale "non ti pago" , lasciando le fatture insolute per mesi, se non per anni. Negli USA, invece, dove l'arroganza del potere è per il momento più limitata e la giustizia non del tutto morta, tocca inventarsi i pagherò di Stato.
Hat tip:FT Alphaville
Posted by Unknown at 12:21 PM |
Labels: Bailout , California , Clinton , Obama , Schwarzenegger
martedì, febbraio 10, 2009
Gordon Brown , complice della crisi?
Uno dei principali consiglieri di Gordon Brown, ex boss della banca HBOS avrebbe licenziato il capo del risk management che lo avvisava dei rischi eccessivi in cui l'istituto stava incorrendo. D'altronde, sappiamo che la politica e il legame simbiotico e malsano che li lega alla parodia di mercato che va sotot il nome di "sistema bancario" è la causa remota di una crisi così grave. Che sia stata anche una causa molto più prossima è la ciliegina sulla torta
Fonte:
'Top Brown adviser sacked and gagged me for warning banks were taking too many risks', says whistleblower | Mail Online
Buone notizie dal Brasile
IL compagno Presidente Lula ed il Compagno Ministro Genro sembrano avere qualche problema nella loro difesa del compagno Battisti: la Corte Suprema sarebbe orientata verso l'annullamento della decisione governativa, mentre l'80% dei brasiliani sarebbe a favore dell'estradizione di Battisti, alla faccia delle boriose dichiarazioni del ministro Celso, secondo il quale i brasiliani si sarebbero gettati alle spalle gli anni di piombo. La realtà sembra essere un'altra: lui vorrebbe far dimenticare la fratellanza fra protettori e complici dei terroristi e la sinistra di cui ha sempre fatto parte, in modo da giustificare le proprie connivenze ed il soccorso rosso prestato quasi automaticamente ai "compagni che sbagliano " ed accoppano; i suoi connazionali, invece se ne ricordano benissimo e non apprezzano per nulla
I giudici del Supremo tribunale federale, che in Brasile hanno poteri da ministro, dovranno prima decretare l'illegalità dell'atto giudiziario firmato dal ministro della Giustizia Tarso Genro sulla concessione dello status di rifugiato a Cesare Battisti. Quindi verrebbe valutata la richiesta di estradizione. A quanto scrive la stampa brasiliana almeno cinque giudici su undici sono a favore dell'annullamento dello status di rifugiato, tra i quali il relatore Cezar Peluso e altri due ministri, Carlos Direito ed Ellen Gracie.
Sull'altro campo, favorevoli alla decisione del governo tre magistrati: Eros Grau, Ellen Gracie e Joaquim Barbosa.
Hati tip: Marko's Blog
Posted by Unknown at 7:35 PM |
Labels: brasile , Cesare Battisti , Terrorismo
Foibe, in Istria e Dalmazia il ricordo di una tragedia e di un tradimento
Oggi ricorre il giorno del ricordo delle foibe, una tragedia italiana di persecuzione razziale e politica, ignorata per vigliaccheria e per crudele calcolo politico dai partiti collettivisti che hanno dominato l'Italia del dopoguerra.
La popolazione italiana costituiva il 40 percento dell'Istria ed era schiacciante maggioranza nei centri urbani. Zara e Spalato erano italiane da tempo immemorabile, con la popolazione slava parzialmente italianizzata fino alla prima guerra mondiale. Eppure, nessuno dei partiti "di massa" osò aprire bocca per difendere le centinaia di migliaia di istriani e dalmati cacciati dalle loro case.
Nessuno fiatò di fronte ai racconti delle persecuzioni e degli eccidi, quando nelle sole foibe finirono decine di migliaia di persone, quando a Zara e Spalato i comunisti annegarono centinaia di persone colpevoli di parlare la lingua sbagliata.
I democristiani se ne lavarono le mani, fedeli alla codardia che li caratterizza da generazioni; i comunisti si schierarono dalla parte dei macellai titini, avallandone le operazioni e negando addirittura la qualifica di profughi agli italiani d'Istria e Dalmazia, dipingendoli invece come un'orda di fascisti e profittatori:
« Non riusciremo mai a considerare aventi diritto ad asilo coloro che si sono riversati nelle nostre grandi città. Non sotto la spinta del nemico incalzante, ma impauriti dall'alito di libertà che precedeva o coincideva con l'avanzata degli eserciti liberatori. I gerarchi, i briganti neri, i profittatori che hanno trovato rifugio nelle città e vi sperperano le ricchezze rapinate e forniscono reclute alla delinquenza comune, non meritano davvero la nostra solidarietà né hanno diritto a rubarci pane e spazio che sono già così scarsi.[43] »
(Piero Montagnani su "L'Unità" - Organo del Partito Comunista Italiano, Edizione dell'Italia Settentrionale - Anno XXIII - N. 284, Sabato 30 novembre 1946)
Così scriveva Piero Montagnani, "partigiano" e poi senatore comunista, parlando di 250mila uomini, donen e bambini, intere famiglie per la stragrande maggioranza in Istria e Dalmazia letteralmente da secoli. Partigiano per amor di tirannide in mezzo a partigiani per amor di libertà? Le argomentazioni ricordano, nella loro finezza, le peggiori tirate naziste e fasciste, oltre che quelle staliniane.
Ricordano anche l'allucinazione collettiva per cui i tiranni diventano "liberatori", simile a quella che provano i nipotini di Montagnani, ossia i "progressisti" sostenitori di Hamas.
Mi chiedo una cosa, a proposito di Palestina e di sinistri vari: secondo loro esiste un diritto al ritorno degli arabi in Israele, anche dopo tre generazioni, le offerte di risarcimento, l'espulsione di ebrei nello stesso numero da parte dei regimi arabi.
Questo diritto sarebbe talmente forte dal giustificare il lancio di razzi sui civili israeliani, gli attentati suicidi nelle discoteche e nei bar, l'omicidio di vecchi e bambini a sangue freddo; i responsabili di tali atti sarebbero anzi degli eroi, quando sono marxisti e non fondamentalisti religiosi (che vanno comunque bene).
In base a questo raigonamento, cosa sarebbe autorizzata a fare l'Italia? Potremmo far bombardare Istria e Dalmazia da una milizia friulana, sicuri di avere cortei adoranti di centri sociali a rimorchio?
Foiba
Causa di morte
1- Proiettili d'arma da fuoco, di solito sparati al cranio
2- precipitazioni dall'alto con gli effetti che ne derivano: fratture multiple, commozione, shock traumatico grave, embolia, etc.
3- trauma da corpo contundente (bastone, calcio di fucile, bottiglie, etc.) o acuminato con conseguenti fratture;
4- questi diversi momenti variamente combinati, sia come cause sovrapposte, sia come concorretni
L'effetto, cioè la morte, non deve essere stato necessariamente immediato: è ammissibile anche che, nonostante ferite e traumi, la morte sia avvenuta a distanza di tempo o per sete o per fame...
NON VOGLIAMO RISCRIVERE LA STORIA, SOLO FARLA CONOSCERE. TUTTA.
Hat tip:Il Siculo
Dove andremo a finire: il caso di Shinsei Bank
Nel dibattito sui piani di salvataggio e di stimolo all'economia, la parte del leone è normalmente riservata ai casi di successo, o addirittura ad un singolo caso, quello della Svezia nei primi anni 1990.
Eppure, la crisi svedese non costituisce un paragone calzante con quella attuale; meglio sarebbe osservare altre nazioni, come ad esempio il Giappone. Le caratteristiche della crisi di Tokio a partire dal 1990 sono molto differenti dalla situazione che viviamo oggi, ma alcune caratteristiche sono più vicine di quella svedese, inclusi alcuni dei provvedimenti presi per risolverla: un piano di investimenti pubblici faraonico, ogni sorta di misure per aiutare il settore bancario a sopportare la crisi nata dalla bolla immobiliare, l'obbligo per il settore bancario ad aumentare i suoi prestiti alle imprese in cambio del salvataggio dalla bancarotta, una banca centrale disposta a portare i tassi di interesse a zero e a finanziare l'acquisto a debito di qualsiasi attività finanziaria, sino all'estremo di acquistare direttamente azioni sul mercato pur di sostenere i corsi.
Nulla è servito a ridurre l'entità apocalittica della crisi, che ha devastato il bilancio pubblico e lasciato il settore privato ancora debole e perseguitato da perdite nascoste che nessuno ha avuto il coraggio di ammettere. Dopo vent'anni, ci si chiede se la liquidazione, seppure dolorosa, e la conseguente ristrutturazione forzata delle banche e delle aziende insolventi non sarebbe stato meglio della legione di zombi che affligge il Giappone, risucchiando risorse prelevate dalle tasche dei contribuenti e fornendo una concorrenza sussidiata e sleale alle aziende sane, limitandone le possibilità di crescita e di creazione di posti di lavoro.
Ad esempio, Il Wall Street Journal ci ricorda il caso di Shinsei Bank, nazionalizzata nel 2000. Il governo ha seguito il corso considerato più razionale:nazionalizzazione, ristrutturazione, iniezione di capitali ulteirori, ritiro di un grosso portafoglio di mutui ed altre attività di dubbia esigibilità ad un prezzo superiore al mercato e, successivamente, la rivendita della maggioranza ad un consorzio di investitori esteri. Eppure la banca è ancora sull'orlo della crisi, nonostante la profonda ristrutturazione operata dai fondi che ne sono proprietari.
E' vero che il Governo è riuscito a recuperare almeno una parte del suo investimento e che i prestiti di emergenza alle altre maxibanche giapponesi, ma è avvenuto a prezzo di un consolidamento che ha creato un oligopolio di fatto (di cui la stessa Shinsei, di dimensioni medie, soffre) , dove le tre banche maggiori sono ormai troppo grandi per non essere salvate dal governo in caso di crisi (un altro parallelo con gli USA).
Adesos il Giappone si trova con tassi a zero, una recessione, una deflazione ed un bilancio pubblico devastato dal debito incorso per finanziare salvataggi ed in vestimenti, andati in gran parte sprecati. Non erano meglio qualche amministrazione controllat,a qualche fallimento ed una serie di ristrutturazioni?
Soprattutto, chi ci garantisce che non arriveremo anche noi allo stesos punto, magari con la maledizione di una inflazione galoppante?
lunedì, febbraio 09, 2009
Giusto per ricordarcelo
Io non contesto il diritto di un culto religioso di minacciare di punizioni disciplinari i credenti che non si adeguano alle regole che liberamente scelgono di aderire tale culto. Anzi. E' il motivo per cui mi preoccupo persino quando devo rinnovare la tessera della biblioteca.
Quello che trovo di cattivo gusto è che si cerchi di confondere il gregge: o si minacciano ritorsioni a coloro che non obbediscono, o si sostiene che non ci sono problemi e non si vuol fare pressione su nessuno.
Altrimenti i cuccioli potrebbero non capire e mettersi in testa di pensar da soli.
Dio esiste - ed ha un enorme dito medio
Dio esiste - ed ha un enorme dito medio. Che ha appena mostrato ad alcuni fra noi.
Quelli (per fortuna pochi, anche fra i difensori delle suorine) convinti di avere un mandato per conto dell'Onnipotente a decidere cos'è meglio per chiunque passi nei paraggi, volente o nolente, impedendo di procedere ad un nuovo gener edi mummificazione.
Addio, Eluana: forse ti è stata risparmiata la sorte di fare da ariete per l'ennesima violazione delle libertà individuali in questa landa di adoratori della tribù, di fedeli ai propri totem.
Forse avremo il tempo per una legge decente, per un dibattito degno di persone civili e di quella libertà che ancora compare nel simbolo di un certo partito, che qualcuno ha voluto chiamare "popolo" .
Dopo le parole , i fatti. Hlarion Capucci ci riprova
Siamo certi che la Santa Sede sia assolutamente antisemita. Purtroppo, temo che abbiano allora un piccolo problema a farsi obbedire dai suoi stessi sacerdoti, molto meno disciplinati dei politici italiani: Dopo le parole del vescovo lefebvriano quasi pentito, trascurate da chi in teoria doveva controllarne l'ortodossia, sono arrivati i fatti, con il nuovo arresto di Hilarion Capucci, che il Vaticano aveva promesso di tenere ben lontano da Israele.
Chi è Hilarion Capucci potete leggerlo sul Blog di Barbara: vescovo melchita, ossia cattolico di rito siriano, viene pizzicato nel 1977 con il bagagliaio della macchina piena d'armi ed esplosivi destinati ad attentati in Israele e condannato a 12 anni di galera.
Grazie alle pressioni del Vaticano, Israele accetta di rilasciarlo a condizione che non torni più in Medio Oriente e cessi le proprie attività antiebraiche; queste condizioni vengono solennemente accettate dal Vaticano, che non si accorge come dopo alcuni mesi Capucci abbia ricominciato le proprie attività. La buona fede e la fedeltà alla parola data tipiche della Santa Sede sono confermate nuovamente quando Capucci viene nominato vescovo emerito di Gerusalemme e di Cesarea, ossia esattamente dei luoghi da dove il Vaticano aveva promesso di tenerlo lontano.
L'apoteosi è arrivata nel fine settimana, con il fermo di Hilarion Capucci a bordo di una nave che cercava di forzare il blocco di Gaza per portare aiuti umanitari - per fargli probabilmente far ela stessa fine di quelli che Hamas ha letteralmente rapinato, armi in pugno, all'ONU.
Si tratta solo di una delle numerose conferme dell'equidistanza del Vaticano, come quando ha taciuto in occasione dei lanci di mortaio di Hamas contro i gruppi di pellegrini che tornavano dalle celebrazioni del Natale (quando normalmente basta il fermo di tre cristiani arabi da parte israeliana per scatenare le accuse di repressione). Viste il tipo di attività pastorali del vescovo Capucci, non dovremmo stupirci, anche se ci sfugge ancora come la difesa del gregge cristiano in Palestina possa essere coerente con la connivenza con un movimento fondamentalista islamico come Hamas, noto per incoraggiare la propaganda e la discriminazione dei cristiani arabi .
IT Holding alla bancarotta: produce per Ferré, Malo , Versace
La crisi fa la prima vittima quasi eccellente nel mondo della moda italiano . Itierre SpA , società operativa del gruppo IT Holding è stata posta in amministrazione controllata dalla propria capogruppo, IT Holding, quotata in Borsa a Milano.
Si tratta dell'ultimo capitolo per la società di Tonino Perna, che è proprietaria del marchio Ferré e produce anche per una serie di altri stilisti.
La profittabilità del gruppo è relativamente debole, con un profilo finanziario estremamente aggressivo e caratterizzato da elevato indebitamento, tanto che i bond della società erano stati declassati sino ad un rating di "C", anticamera del fallimento. Le obbligazioni della società quotavano venerdì intorno al 15 per cento del valore facciale, indicando la gravità della crisi.
Adesso Itierre entrerà nelle procedure della legge Marzano (la stessa impiegata per Parmalat) , seguita quasi certamente dalla capogruppo entro alcuni giorni.
(ANSA) - MILANO, 9 FEB - It Holding, societa' della moda quotata a Piazza
Affari, si arrende e dopo una lunga trattativa per uscire dalle difficolta' finanziarie con l'aiuto di un nuovoalleato, decide di chiedere l'ammissione all'amministrazione straordinaria per la controllata Ittierre. E' quanto annuncia lasocieta' in una nota. La decisione comportera' l'accelerazione del rimborso delle obbligazioni It Holding in scadenza nel 2012 e la stessa ItHolding ipotizza che il commissario di nomina ministeriale possa coinvolgere la capogruppo nelle procedure di amministrazione straordinaria. Il consiglio della societa' di Tonino Perna ha anche deliberato di richiedere a Borsa Italiana la esclusione delle azioni It Holding dal segmento Star.(ANSA).
Posted by J.C. Falkenberg at 9:26 AM |
Labels: Chapter 11 , fallimentare , Italia
Krugman il diseducativo
Quando ci si converte da studiosi a polemisti, il rischio di fare propaganda di partito diventa reale. Osserviamo la parabola discendente del Dottor Krugman, che arriva a distorcere la realtà sino al punto di rottura. Ad esempio, accusa con toni apocalittici i repubblicani di voler tagliare i sussidi all'istruzione previsti nel piano di stimolo, senza alcuna valida ragione.
Purtroppo sta parlando di uno dei capitoli più controversi del pacchetto di stimolo, disegnato talmente male da rendere certo lo spreco di risorse a favore delle parti meno popolari e più sindacalizzate del sistema educativo americano. Un esempio più eclatante è la città di Milwaukee, che dovrebbe ricevere 140milioni di dollari per il sistema statale regolare, che ha capacità in eccesso per 22mila studenti e intere scuole inutilizzate; eppure, nello stesso piano si nega ogni aiuto al programma di buoni scuola della città, che è il più longevo degli USA e ha dato risultati estremamente positivi, tanto da avere lunghe liste d'attesa.
La cosa triste è che Mark Thoma faccia da cheerleader a Krugman anche quando non sa o non vuole sapere di cosa parla, sostenendo che Obama abbia fallito perché non sarebbe riuscito a spiegare i meriti dell'intervento e lasciando che i conservatori "definissero il dibattito" . Forse Obama è abbastanza intelligente da capire che di meriti ce ne sono pochi e che, al massimo, si parla del male minore; si tratta di un pessimo punto di partenza per "ridefinire il dibattito" senza farsi massacrare.To understand the problem with the stimulus bill, it helps to focus on
specific parts. Take the $142 billion for schools, which is nearly double the
total outlays of the Department of Education in 2007. Now consider that much
of this cash would go to public-school systems that don't even need the
money for its earmarked purposes.The Milwaukee Public School system, for
example, would receive $88.6 million over two years for new construction
projects under the House version of the stimulus -- even though the district
currently has 15 vacant school buildings and declining enrollment. Between 1990
and 2008, inflation-adjusted MPS spending rose by 35%, per-pupil spending increased by 36% and state aid grew by 58%. Over the same period, enrollment
fell by a percentage point and is projected to continue falling, leaving the system with enough excess capacity for some 22,000 students. (WSJ.com)
Posted by J.C. Falkenberg at 8:44 AM |
Labels: Educazione , Obama , Sinistra , Socialismo
domenica, febbraio 08, 2009
E brava Giulia
L'Italia si guadagna il plauso dell'FMI per la gestione della crisi. Bravo Tremonti, che ottiene un elogio ben raro da parte dell'FMI quando si parla d'Italia.
Sia qui che altrove abbiamo criticato lo statalismo e le velleità protezionistiche del ministro, a volte impegnato a rievocare i fasti dell'IRI. Siamo felici per una volta di congratularci con lui.
Visto che non gli riesce d'esser liberale, consola vedere che sta perlomeno cercando di fare socialismo in non troppo costosa, come dimostrato anche dalla limitazione dei soldi buttati, pardon, degli aiuti all'auto.
Considerazioni per decreto
Una piccola considerazione sul caso Englaro: comunque la si pensi nel merito della questione, è in generale difficile per un liberale approvare un intervento statale: in questo caso, poi, siamo di fronte al classico caso di uso etico del potere, da cui il lberale dovrebbe rifuggere istintivamente, perché ne conosce le conseguenze inattese.
Stiamo infatti consegnando al governo il potere di deciderere per decreto sulla vita umana. Cosa faremo, quando il prossimo governo cambierà colore, ma avrà ancora il potere di decidere e decretare in beata solitudine, appigliandosi alla "emergenza"?
Posted by J.C. Falkenberg at 9:20 AM |
Labels: englaro , Liberalismo
venerdì, febbraio 06, 2009
Crociate da seguire
Il libero commercio è uno dei pochi punti dove il consenso degli economisti è pressoché totale: i dati e la storia mostrano che la chiusura economica porta al disastro, mentre l'apertura al commercio con l'estero porta prosperità.
Il problema sono gli economisti che sostengono di aver "trovato " una soluzione per "migliorare" la semplice apertura al mondo.
Il risultato di solito varia fra il disastro e il semplice rallentamento della crescita, a seconda della "cura" proposta. L'Economist oggi difende a spada tratta e spiega molto chiaramente i benefici del libero commercio: se ne sentiva il bisogno, visti i venti di protezionismo che sentiamo spirare e dopo la malaugurata scelta del Nobel a Paul Krugman, che in più di un caso ha cercato di giustificare scelte velatamente nazionalistiche e protezionistiche.
Posted by J.C. Falkenberg at 9:50 AM |
giovedì, febbraio 05, 2009
La Lista dei clienti di Madoff
Ecco la lista completa dei clienti di Madoff . HAt tip: The Big Picture:
Madoff Client List
mercoledì, febbraio 04, 2009
Abbiamo tirato un po' troppo la corda: i meccanismi di sostegno artificioso alla liquidità finanziaria esplodono
I miliardi di sterline sborsati dalla linea d'emergenza della Banca d'Inghilterra dovevano essere 50. Sono in realtà 185.
Qualcuno si chiede ancora perché i mercato non collassa? Perché un mare di liquidità continua a venire alimentato stampando moneta, pardon, titoli di Stato a breve; tali titoli vengono poi scambiati per brevi periodi con obbligazioni societarie, cartolarizzazioni ed ogni sorta di altre attività cosiddette "tossiche", tramite i programmi di "emergenza" delle banche centrali.
Il risultato è una stabilità di breve periodo, costruita negando la chiarezza che verrebbe fatta nel caso le banche dovessero dare un prezzo realistico a certi prodotti finanziari. Sarebbe doloroso, ma permetterebbe di mitigare la paura peggiore, quella dell'ignoto.
FT Alphaville » Blog Archive » UK lenders borrow £185bn
martedì, febbraio 03, 2009
SImon Peres ha avuto una buona idea?
Perché non pagare un bonus ai sorveglianti, quando scoprono una frode sui mercati? Forse non sarebbero tanto disperatamente indietro rispetto alle banche che in teoria dominano, dirigono e regolano.
DealBook Column - What if Watchdogs Got Bonuses? - NYTimes.com: "Perhaps the most controversial idea over how to fix the regulatory system was suggested over a private Shabbat dinner hosted by the Israeli president, Shimon Peres, on Friday: why not pay bonuses to regulators for ferreting out frauds like Mr. Madoff’s? The bonuses could be paid with the bounty of fines."
Posted by J.C. Falkenberg at 10:30 PM |
Labels: Banche , Regolamentazione
L'Italia prende la scossa: Terna prevede un calo a due cifre dei consumi elettrici
Pecoraro Scanio , Paolo Cento e i sostenitori della decrescita felice saranno felici di sapere che i consumi di elettricità stanno crollando.
Per chi è sano di mente, si tratta di un segnale decisamente preoccupante sull'andamento industriale italiano. (ANSA) - MILANO, 3 FEB - ''Nei prossimi giorni daremo i dati sui consumi di gennaio. Ci sara' un calo vicino alle due cifre.
Sicuramente i prossimi sei mesi saranno negativi''. Lo ha detto l'amministratore delegato di Terna, Flavio Cattaneo, nel corso di un incontro con la comunita' finanziaria.
''E' un calo importante - ha spiegato - che ci fa prevedere che il 2009 sara' il secondo anno in calo per i consumi di energia e probabilmente con un calo superiore a quello del 2008''. A dicembre Terna aveva registrato un calo mensile del 6,3% nei consumi di energia.
(ANSA).
-0- Feb/03/2009 12:34 GMT
Posted by J.C. Falkenberg at 1:35 PM |
Labels: Consumi , elettricità , Forza Italia , recessione
Siamo tutti overleveraged
Un post di Aleph offre una prospettiva interessante sul motivo per cui questa recessione è così pesante e difficile da gestire: la bolla è stata globale, con differenti manifestazioni a seconda delle nazioni e dei settori. Posso aggiungere che rivela anche 'ipocrisia della retorica di certe nazioni esportatrici "virtuose" , che si sentono autorizzate a dare lezioni di moralità economiche ai "cattivi" anglosassoni: hanno partecipato tutti della crisi, ma la maggiore trasparenza delle economie finanziarizzate rende i sintomi più evidenti, senza che siano più severi altrove.
Le economie occidentali hanno accentuato tropo la leva finanziaria, ma quelle asiatiche hanno ecceduto nella leva operativa. Il risultato è che gil occidentali hanno troppi debiti, ma gli asiatici e le altre economie in crescita hanno un problema altrettanto grande: un eccesso di capacità produttiva, costruito per servire una domanda gonfiata da quello stesso debito che contribuivano a finanziare.
Hat tip:The Aleph Blog : Leverage Begets Leverage, and Vice-versa
lunedì, febbraio 02, 2009
S&P, I presagi non sono buoni
Da MarketBeat , qualcosa per gli amanti della statistica:La caduta dell'indice S&P di un record -8.5% non promette nulla di buono. La performance di Gennaio dell'indice è di norma un discreto indicatore del resto dell'anno: dal 1950 ad oggi, la performance dell'indice in Gennaio è stata molto diversa da quella dell'anno solare successivo soltanto in 5 anni. Non sarà robustissimo, ma avremmo fatto a meno di un altro segnale negativo."The Standard & Poor’s lost about 8.5% for the month, its worst in history, surpassing the 7.7% decline in January of 1970. And unfortunately, January, more often than not, is a harbinger of things to come for markets — it proved as much in 2008, and has predicted the outcome of the year more often than not. According to the Stock Trader’s Almanac, since 1950, the January indicator has scored only five major errors — years where the performance in the first month of the year was markedly different from the end-of-year performance. There are 10 other years in which the average diverged from its year-end result, but the S&P gained or lost no more than 5% in those years for a relatively flat performance"